Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Alex alzati e cammina. Serve l'amuleto Marotta

In campo si è sentita, e anche parecchio, la sua mancanza lì davanti. Quella voglia di sgomitare attirando le attenzioni avversarie, per consegnare ai propri compagni spazi e corridoi da aggredire: Alessandro Marotta sembra però pronto a tornare in campo contro la Casertana, smaltito il trauma cranico accusato nella gara in casa del Siracusa. Si allena in gruppo già da martedì, e nella seduta pomeridiana di ieri ha messo a segno una doppietta, dimostrando di essere pienamente recuperato,  candidandosi ad una possibile maglia da titolare domenica contro i falchetti. Un rientro che come detto darebbe un certo respiro ad una manovra offensiva apparsa ultimamente (e dunque in sua assenza) abulica e sterile, di un Catania che nel nuovo anno non è ancora riuscito a segnare in campionato nessun gol su azione. L'ex Siena rappresenta anche un talismano in campo, visto che nelle cinque occasioni in cui è andato in rete (secondo miglior marcatore con 6 gol) il Catania ha sempre vinto. Nelle tre occasioni in cui non ha giocato, nelle due partite contro il Rende e l'ultima a Vibo, gli etnei hanno raccolto 7 punti offrendo però alcune delle prestazioni meno convincenti finora, segnando un solo gol su azione (Manneh a Rende): dati che non esprimono certo una Marotta-dipendenza, ma raccontano un reale apporto del numero 9 rossazzurro alla causa, che venga impiegato da punta o da esterno. Se contro la delicata sfida contro la Casertana, Sottil dovesse decidere di schierarlo dal 1', è probabile che possa tornare contemporaneamente a ricoprire il ruolo di punta centrale; un'occasione, infine, per "vendicare" quel gol incredibilmente sbagliato nel match d'andata, che non chiuse la partita permettendo alla Casertana di agguantare negli ultimi minuti il pari.