Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Catania "è sulu ccà", tra SIGI e mister Joe

See you soon: un po’ “ci vediamo presto”, un po’, semplicemente, “vediamo”. Riflettiamo. Dalle nostre parti si dice “vedendo facendo” (“virennu facennu”): ma Joe, che di siciliano ha radici e avi, questo magari lo sa già. Il “mese di sospensione”, o “mese sospeso”, fate voi, proprio non lo conoscevamo ancora, noi (e voi) poveri illusi innamorati dell’idea di tornare a parlare di campo dopo anni di fango, complotti e studi giuridici senza esame. Ma tant’è: rieccoci, ricomincia la giostra. Che poi la proposta di mister Tacopina possa arrivare “entro un mese”, questo è un altro discorso: magari una volta partito, guardando dall’oblò le luci estive del lungomare far da cornice a “Idda”, la fresca e inaspettata mancanza di una città che lo ha accolto tra selfie, dirette social e arancini lo spingerà ad immaginare tramonti autunnali e primavere calcistiche a tinte rossazzurre. Forse, chissà: appena atterrato manderà un messaggio alla SIGI, solo per far sapere di essere arrivato. Forse. Perché siamo tornati ai “forse”. Siamo tornati a quei “se” e “ma” che pensavamo di aver messo da parte e che nulla o poco (semmai trasversalmente) hanno a che fare con un gol all’incrocio: e, in questo senso, potrebbe anche non succedere nulla. Joe Tacopina è andato via da Catania come è arrivato: con una manifestazione di interesse e un patto di riservatezza, con l’intenzione di esserci in futuro. Con dei progetti. Ma se c’è una cosa, un concetto, un principio o, se volete, un ideale che ci ha consegnato la sua presenza in settimana è il rinnovato e ritrovato orgoglio con cui i tifosi hanno ripreso a parlare del Calcio Catania. La piazza è viva: questo, forse più tra tutto, restituisce il senso del lavoro svolto dalla SIGI da gennaio ad oggi. Restituisce le fatiche, gli sforzi economici e riabilita, perché no, tutti quegli errori che sono stati commessi finora: perché se siamo qui a discuterne, e non siamo qui a parlare del Bitonto o del Picerno come possibili avversari in Serie D, è anche per chi, in SIGI, ha compiuto l’atto necessario della salvezza della matricola. Questo Joe l’avrà notato: ed eccoci al punto. Ci troviamo esattamente in mezzo, in questo “mese sospeso”: in mezzo tra il passato e il futuro. Nel presente che, calcisticamente (e finalmente) ci poterà a discutere di un pallone che rotola. Tacopina e la nuova proprietà rossazzurra continueranno a lavorare in silenzio, mentre dal punto di vista tecnico la squadra di Raffaele vedrà la luce e assumerà sostanza: se sarà il caso di farsi da parte, bisognerà prendersi la responsabilità di compiere un gesto tutto fuorché facile. Soprattutto dopo il 23 luglio. Ma Catania è viva, ed "è sulu ccà": e questa è, finora, la vittoria più importante della SIGI.