Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player, Ferraro e Laneri: stessa lingua e stessa voglia di fare bene

Quando si parla la stessa lingua la comprensione è semplice e il dialogo piacevole, un po' quello che è successo quest'anno tra due artefici del cammino rossazzurro: Antonello Laneri e Giovanni Ferraro. La vittoria di Castrovillari è soprattutto la loro, perché su un campo quasi impraticabile, il Catania ha mostrato un'altra qualità, rimasta leggermente nascosta, la fisicità e icentimetri che nessun altra squadra possiede in maniera così evidente. Su un campo in cui non si poteva giocare palla a terra avere saltatori attenti e aitanti è stato fondamentale per non incorrere in pericoli su gioco da fermo. Laneri ha pensato anche a questo, oltre alla tecnica e alla personalità, non lasciando davvero nulla di intentato nell'assembramento di una rosa formidabile.

Il resto lo ha fatto, e lo sta facendo, mister Ferraro che sta gestendo il gruppo usando l'arma più importante a disposizione di un tecnico: la coerenza. Come affermato in conferenza, gioca chi è più in forma, e dunque Sarno e Litteri neanche partono, e in difesa nessuno ha bisogno di avvicendamenti. Altra nota comune è l'importanza che entrambi danno alla fase offensiva che, a prescindere dal modulo, rimane il reparto più attenzionato. Tanti uomini in rosa, tanti uomini in panchina e nessun problema se non ci sono centrali arrivati dal mercato seduti accanto al tecnico, l'importante è che ci siano tanti attaccanti. Così la pensa Ferraro, così ha impostato l'organico Laneri.

Entrambi sanno come si vince la Serie D e lo stanno dimostrando sul campo, grazie ad un lavoro costante ed impeccabile. Laneri e Ferraro parlano la stessa lingua, quella della semplicità, del rispetto, della coerenza e della compostezza, qualità fondamentali per farsi seguire e per creare basi solide su cui impostare progetti.