Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Lucarelli: "A Catanzaro il miglior approccio alla partita da quando sono a Catania"

Conferenza pre-gara di Coppa Serie C contro la Sicula Leonzio per il mister Cristiano Lucarelli, che ha parlato della sconfitta subita a Catanzaro e in generale del momento dei rossazzurri:

"Ero consapevole delle difficoltà contro una squadra forte come il Catanzaro che si trovava in una situazione di idee tra due bravi allenatori. Sapevo che Auteri aveva lasciato la sua impronta volta all'attacco che però concede molto agli avversari, diversa da quella di Grassadonia che invece è bravo ad organizzare le proprie squadre in base agli avversari, e sapevo anche che questo "mix" poteva rappresentare un grande coefficiente di difficoltà per noi. Era importante fare un risultato positivi per allungare la serie, ero consapevole del fatto che le caratteristiche dei nostri difensori non si sposavano bene con quelle dei loro attaccanti.

Il mio sorriso viene dal fatto che a mio modo di vedere è stato il miglior impatto dal punto di vista mentale che abbiamo avuto da quando sono a Catania. Ho visto una squadra che ha combattuto, lottato, permettendo al Catanzaro di rendersi pericoloso solo una volta, mi ha soddisfatto l'approccio. Mi preoccupava di più la partita contro la Sicula nonostante l'avessimo vinta. Contro il Catanzaro ho visto il giusto impatto sulla partita da parte di una squadra che va in trasferta e per ora non riesce a collezionare risultati".

A me non piace perdere, ho perso talmente tante volte in campo e fuori...poi però ho sempre avuto la forza di riprendersi. Se domani giocassimo con il Barcellona e perdessimo mi girerebbero comunque. E ribadisco con tutta la forza che se fossimo rimasti in 11 la partita magari l'avremmo potuta perdere lo stesso, o magari l'avremmo vinta, non si può sapere. Di certo sarebbe stata diversa, anche con il vento a favore. Sarà che mi ricordo dello 0-4 di due anni fa dove un Catania forte, solido, va ad affrontare un Catanzaro in difficoltà e nel primo tempo con il vento contro succedeva la stessa cosa. Abbiamo quindi scelto questa strategia, teniamo botta e giochiamoci il tutto per tutto nel secondo tempo: ai ragazzi infatti non ho detto di gestire la partita, ho detto di provare a vincere. Probabilmente non è scattata quella scintilla giusta, ma poi il vento ha pure smesso di soffiare, ma in questo momento noi alla prima ventata andiamo emotivamente in difficoltà. Il Catanzaro ha messo più pressione e convinzione e ci ha messo di là, ha 30 giocatori che possono essere tutti titolari.

L'unica cosa che mi ha fatto arrabbiare è stato il terzo gol, perché si deve capire che perdere 1-0 non è la stessa cosa che perdere 3-0. In quel momento il mio obbiettivo era cercare di non prendere l'ennesima imbarcata. Abbiamo comunque gettato le fondamenta per cominciare a proporci in trasferta in una certa maniera, mi prendo ogni responsabilità ma non è che sono mago Merlino e cominciamo a vincere tutte le partite con calcio champagne. Cerchiamo di lavorare sul campo, se vedo tutte le partite che abbiamo fatto e le rifiniture io conterò non più di 9-10 allenamenti veri.

Dobbiamo lavorare su certe situazioni, ad esempio sugli inserimenti da dietro. Il nostro 3-5-2 o il 3-4-3 deve permetterci di riempire l'area di rigore come ha fatto il Catanzaro con addirittura un centrale che si è staccato e ha segnato, cosa che noi non facciamo mai. Il secondo gol è arrivato da un centrocampista che ha accompagnato l'azione su un taglio di Kanoutè, altra cosa che facciamo poco. Cerchiamo di prendere anche spunto dagli altri, pretendiamo miglioramenti, però in questo momento la squadra non è sciolta e ha anche pochi allenamenti. Il mio lavoro spero sia a medio termine, che prevede questa stagione e la prossima, almeno contrattualmente, ma dobbiamo cercare di salvare il salvabile di questa stagione per cercare di emulare il Cosenza. Senza illudere nessuno. Ma il calcio è così, le cose avvengono a volte proprio quando non te le aspetti perché magari ci sono meno pressioni. Se non dovessimo riuscire vorrei utilizzare questi sei mesi che mancano alla fine del campionato per portarci avanti con il lavoro nelle scelte coraggiose che vanno fatte e con il lavoro di mentalità, che ci deve portare a non avere più alibi. Per fare questo ho bisogno di gente che se io chiamo alle 3.00 di notte perché mi sono scordato di provare una cosa, alle 3.30 massimo devono essere a Torre del Grifo.

La difesa? In questo momento dobbiamo giocare con un uomo in più dietro, perché fatichiamo ad accettare la parità numerica. Purtroppo le tante assenze non permettono di guardare solo a noi stessi, anche se per me bisogna sempre conoscere i valori dell'avversario. Noi cerchiamo sempre di spegnere l'avversario accendendoci a nostra volta, dobbiamo conoscere l'avversario in punti di forza e punti deboli.

La partita di domani è una partita importante, perché sappiamo che la Coppa Italia ci può permettere di posizionarci tra le migliori ai play-off. Viste le difficoltà che abbiamo nella continuità, nella singola partita possiamo essere diversi. Dobbiamo tenerlo a mente perché quelle cha abbiamo davanti in campionato corrono e rendono difficile un posizionamento tra le prime tre, a meno che non siamo talmente bravi che invertiamo la rotta con il mercato, o magari lavorando sul campo o tutto insieme. Domani giocherà chi è nelle condizioni psicofisiche migliori, sicuramente ci sarà Martinez".