Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Ripresa campionati e iscrizione 2020/21. Tutte le novità e le difficoltà derivanti

Il presente del Catania è legato alla possibile cessione, con la Cordata che ha costituito ieri la Spa, e alle decisioni del tribunale in merito alla nomina di amministratori giudiziari o meno, ma è anche inevitabilmente connesso a quello che succederà sul campo. La decisione maturata ieri dal Consiglio Federale di non porre fine al campionato (come avevano votato in Assemblea di Lega i club di C) apre scenari complicati da interpretare, visto che ad oggi per le squadre di terza serie rispettare il protocollo anti covid sarebbe economicamente difficilmente sostenibile, e in più nello specifico una ripresa per il Catania sarebbe una via piena di spine, vista la messa in mora dei giocatori e le condizioni economiche che rendono complicatissima bile una immediata ripartenza.  Un'ipotesi per evitare problemi alle società che non possono economicamente ripartire, e nel contempo accontentare chi vuole giocarsi la promozione sul campo, può essere la ripresa in C semplicemente con gli spareggi, e dunque i play off ristretti a quattro squadre: le tre seconde e la migliore terza. Uno scenario da valutare il 28 maggio nella riunione fra Governo e Federcalcio, così come si dovrà ragionare in ottica ipotetici acquirenti, sulle decisioni prese ieri per l'iscrizione al prossimo campionato. In primis l'aspetto temporale: ad oggi l'iscrizione ai campionati per la stagione 2020/21 ha come scadenza massima la seconda metà di agosto. Un lasso di tempo sicuramente diverso rispetto al classico giugno, e che dunque permette di ragionare in maniera leggermente diversa sulle scadenze per la programmazione. Per quanto riguarda poi le fideiussioni, per la Serie C l'importo è di 350 mila euro. Per i soli club di Lega Pro, poi, in alternativa o a integrazione, potrà essere prodotta una certificazione della Lega di aver costituito una garanzia collettiva di efficacia equipollente alle garanzie singole, di pari importo, e nel rispetto degli stessi requisiti richiesti ai soggetti fideiussori. Una situazione certamente particolare, dunque, nella quale si dovranno fare i conti poi con gli oneri delle società nei confronti dei giocatori, visto che i club dovranno essere in regola con il pagamento degli stipendi netti scaduti il 31 maggio 2020. Si precisa nella nota diffusa ieri che "si terrà conto in ogni caso degli eventuali contenziosi che dovessero insorgere per il periodo di sospensione delle attività (marzo/aprile)". Insomma vedremo cosa succederà, ma di certo sarà un periodo complicatissimo, con l'aggravante dell'incognita sugli stadi chiusi e sui diritti televisivi.