Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Le vie (tattiche) di Sarno sono infinite

Mettete Vincenzo Sarno in un rettangolo verde: lui farà il resto. Una sorta di peso su un piano inclinato: si muoverà di conseguenza. Ed è questo il bello del ragazzo di Secondigliano: in un modo o in un altro, in un ruolo o in un altro, ha sempre qualcosa da offrire, qualcosa da creare, un'idea da realizzare. Tatticamente, le sue vie sono infinite: e questo stuzzica tutti, da sempre. Stuzzica anche Andrea Sottil, che in Sarno trova il tramite perfetto tra la sua filosofia di gioco e il DNA rossazzurro: il nodo che "lega" due discorsi. Il 4-3-3 "ritrovato", e il 4-2-3-1 "auspicato", immaginato e messo in pratica dal tecnico a Livorno e a Siracusa. E' chiaro, ma lo è da più di un mese, che la strada del Catania sarà quella del 4-3-3: ed è altrettanto chiaro che se c'è un modulo tra tutti che in passato ha esaltato le qualità dell'ex Padova, non può che essere quello che prevede un tridente d'attacco. Foggia docet. In quel caso spazio alla fantasia di uno champagne che, però, deve mettere da parte l'etichetta e far parlare le "bollicine": tra le linee, in velocità, sullo stretto e a piede invertito, da esterno a destra. Qualità "essenziali" di Vincenzo Sarno, che però può garantire a Sottil anche il 4-2-3-1, tra l'esterno e la trequarti, a patto che Sarno faccia "il" Sarno, quello vero, imprevedibile e imprendibile, accendendo e riaccendendo la luce ai compagni anche in partite complicate. Basta così? Si potrebbe continuare citando le possibilità da seconda punta o la capacità di lettura in mezzo al campo, ma il resto lo dirà il campo. Per adesso, la certezza è aprioristica: il Catania ha messo dentro un colpo che vale tanto. Per i compagni, per Sottil, per la rincorsa alla Serie B.