Editoriale: Insonnia e altalena

La gara contro il Cerignola è da annoverare nel manuale del ‘bravo psicologo’ nel capitolo riguardante il sonno. No, non scomodiamo Freud e 'L'interpretazione dei sogni', ma semplicemente il diverso rapporto con la sonnolenza che hanno avuto i tifosi e lo staff tecnico. Da una parte l'occhio della maggior parte dei sostenitori che si è chiuso alle prese con una gara scialba, anonima e senza tiri in porta da parte degli etnei, salvo poi riaprirsi con incubi di errori marchiani; dall'altro la rinnovata insonnia che avrà colpito mister Toscano. In molti ricorderanno come il tecnico etneo lo scorso anno abbia affermato di “essere tornato a non dormire la notte per i troppi pensieri, come non avveniva da tempo”, mentre in questa stagione aveva annunciato di aver ritrovato il giusto rapporto con il cuscino. Beh di sicuro adesso Marzullo sarà tornato ad essere un amico stretto del tecnico etneo perchè ancora una volta molte cose non quadrano nell'altalena rossazzurra.
Il potenziale andamento sinusoidale delle prestazioni di cui abbiamo avuto paura negli ultimi giorni, purtroppo, è stato confermato pienamente in quel di Cerignola. Dove sono finite la concentrazione e la determinazione viste a Trapani? Dov'è finita la pericolosità offensiva? Perchè sono ritornati i clamorosi svarioni difensivi? Il Catania visto in Puglia è stato la fotocopia di quello di Cosenza, con una sola differenza: Cuppone non avrebbe segnato neanche a porta vuota. Non facendosi ingannare da una mancata sconfitta, le prestazioni del Catania negli ultimi quattordici giorni rimangono inspiegabili, e la mancanza anche quest'anno di quella costanza tanto cara a Toscano è un danno grave. Pensiamo sia questo il tormento notturno del tecnico calabrese (e dovrebbe essere anche quello dei dirigenti etnei): perchè ancora una volta il Catania non mostra coerenza negli approcci mentali alle gare; perché a volte la gamba sembra essere con il pieno di benzina e altre volte no?
Tra gli aspetti clamorosi, per esempio, c'è certamente il vedere sempre Lunetta falso nueve. Dopo tanti ragionamenti, discorsi, tentati aggiustamenti, cambi e miglioramenti, il numero ventitré è il riferimento offensivo perchè non ci sono centravanti. Il fatto che Lunetta risulti comunque un'ottima punta non cambia il tenore delle riflessioni perchè il progetto iniziale non prevedeva che fosse lui il giocatore più pericoloso e prolifico. In realtà Lunetta doveva essere l'alternativa a Donnarumma, ed invece ecco nuovamente Celli che non spinge. Gli infortuni sono ancora determinanti, ma non vogliamo essere pedissequi ribadendo i soliti discorsi. E' certo però che così è difficilissimo andare avanti e pensare realmente che in questo modo si possa arrivare a conquistare la promozione.
Parliamo chiaramente: il fatto che il Catania non abbia subito un sonoro 4-0 è palesemente un miracolo. E' sufficiente guardare gli highlights della partita per rendersi conto della sciagura avvenuta in Puglia. Zero tiri in porta, nessun apporto offensivo dai cambi, e una quantità di errori che farebbero rabbrividire anche in Eccellenza. Tutto ciò è inammissibile, in primis dallo stesso Toscano che nelle sue lunghe notti dovrà inventarsi qualcosa perchè non basta una gara ben disputata a Trapani. Il tifoso del Catania deve potersi aspettare sempre la stessa squadra, sempre lo stesso atteggiamento, sempre la stessa rosa lunga, sempre la stessa energia, la stessa fame e la stessa concentrazione. Vivere ancora una volta alla giornata è semplicemente una sensazione non più tollerabile.