Editoriale: "Effetto Jandard"
Il Catania scivola sul trampolino d'ottobre e cade rovinosamente. Il Latina crocevia come lo scorso anno, ma stavolta bisognerà saper reagire

Avete presente Alexis Jandard? Probabilmente no, e probabilmente vi siete persi uno degli scivoloni più incomprensibili della storia dei tuffi. Il Catania ha subito ‘l'effetto Jandard’ e così come il vicecampione mondiale francese, davanti allo sguardo compiaciuto di Macron, è scivolato al momento dello slancio finendo gambe all'aria e sedere in acqua, i rossazzurri sono caduti proprio sul più bello davanti agli occhi sbigottiti dei propri tifosi. Ottobre doveva essere il trampolino degli etnei, ma dopo la preparazione (Casertana e Altamura) e la rincorsa già un po' incerta (Foggia), Castellini e compagni sono scivolati nel momento di rimbalzare per spiccare il volo e adesso sono chiamati a riemergere. La gara del Massimino è sicuramente una sconfitta da decifrare, del resto già lo scorso anno il Latina ha rappresentato un crocevia del campionato. La crisi del Catania iniziò proprio dopo l’1-1 casalingo, e oggi si vive forse il primo momento davvero complicato della gestione di Toscano. Corsi e ricorsi storici fanno della gara contro i laziali uno snodo cruciale del campionato rossazzurro, ma è proprio questo il momento in cui dimostrare che questa stagione è diametralmente opposta a quella appena trascorsa.
Il Catania non ha giocato bene, è apparso confusionario, non abbastanza cattivo e lucido negli ultimi metri e soprattutto ancora una volta disattento dietro. Purtroppo la testa, probabilmente, non ha fatto la differenza e ci si chiede per l'ennesima volta il perchè di un approccio non bastevole per chi vuole competere per il primo posto. Ormai il concetto espresso da Toscano relativo allo ‘schiaffo prima di reagire’, e 'all'approccio non corretto' è stato utilizzato in più di una circostanza, ed anche contro il Latina la squadra rossazzurra non può aver soddisfatto un allenatore apparso tarantolato e stavolta non in grado di cambiare la partita. La sensazione è che il Catania di oggi possa avere delle basi caratteriali e strutturali (tecnicamente come rosa) diverse da quelle dello scorso anno, ma adesso è arrivato il momento di dimostrare tutto ciò. Di certo rispetto al passato c'è un allenatore più consapevole, c'è una squadra più solida e un prospettiva più rosea, però è obbligatorio rimanere compatti e dimostrare realmente di essere un gruppo.
Tecnicamente - Fra le note da sottolineare ci sono sicuramente due aspetti. Il primo riguarda gli errori difensivi che stanno aumentando a macchia d’olio. Gli scivoloni, anche qui ritornano, sono sempre più evidenti, sia quelli di reparto che quelli individuali, ma bisogna trovare un rimedio perchè le partite si complicano ed il rischio di perdere la lucidità è dietro l'angolo. Il secondo dato emblematico riguarda i calci piazzati. Il Catania ha calciato una quantità industriale di angoli, battuto tanti calci di punizione, ma alla fine il gol non è arrivato. L'unica situazione pericolosa è scaturita da un colpo di testa di Lunetta ma è davvero troppo poco, ed un peccato, non sfruttare le chances a disposizione. Si dovrà lavorare ancora di più, si dovrà sudare ancora di più e capire il perché manchi quel coraggio di cui ha parlato ancora una volta il tecnico.
In tutto questo contesto inatteso la buona notizia è che giovedì si ritornerà in campo e nel prossimo weekend ci sarà il Messina. Queste due partite faranno capire quale sarà l’andazzo dell’annata, se il Catania avrà davvero imparato dai propri errori o si dovrà ancora fare un percorso più lungo. La speranza è che si sia giunti a un dunque, ma non ne si potrà avere la certezza almeno fino a lunedì prossimo. Ah un’ultima cosa: inutile ed improduttivo pensare al più sette del Beneventoo poco, visto che il Napoli contro il Lecce