Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: il 10 che fa il 10, Emanuele Pio Cicerelli

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Chiedete ad un opinionista o tifoso della Salernitana medio in questo momento, e con ogni probabilità ridurrà la partita di ieri ad un jolly pescato dal Catania al momento giusto. Ammesso che sia così, bisogna averli gli illusionisti del calcio capaci di estrarlo un coniglio dal cilindro, come ha fatto Emanuele Cicerelli al 38' di una partita effettivamente fino a quel momento bloccata: 38, quasi quanto i metri da cui è partito l'ex Ternana per trovare impreparato Donnarumma con un arcobaleno da guardare e riguardare. La palla la accarezza, gli dà l'effetto e la forza giusta combinata alla gravità, la fortuna di colpire la traversa nel punto più propizio; il gesto tecnico è qualcosa da vedere e rivedere, probabilmente fino a fine stagione perché sarà complicato non premiarlo come gol più bello. 

Lui che questa partita si paventava potesse non giocarla, lui che come da secondo nome “Pio” ha recuperato in maniera lampo dall'indurimento per esserci. Emanuele Cicerelli ha fatto il numero 10 del Catania, in faccia alla sua ex squadra e soprattutto davanti ai 19.000 di un Massimino in attesa di poter ammirare un suo gesto tecnico: lui lo sa bene, le pressioni le sente e magari non le vive sempre e solo in maniera positiva, perché è un ragazzo consapevole dei suoi mezzi e del suo sentire la partita diversamente dai compagni. Si lamenta pochissimo dei tanti falli subiti, poca spocchia e tanta voglia di sacrificarsi. Il suo essere 10 che sempre più si comporta da tale non vive di leziosismi o tocchi superflui, ma di talento al servizio dei compagni: senza far ancora strabuzzare gli occhi, vero, perché per lui cercare la porta resta comunque difficile tra triple marcature e metri da percorrere, ma facendosi ben volere. Il Catania ha in Cicerelli un 10 con colpi decisivi e pure belli, deve solo coccolarlo e metterlo sempre più a suo agio anche liberandolo con il passare dei weekend dai dettami tattici. Per vedere sorridere lui, e il suo pubblico.