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Editoriale: “I have a dream”

Lucarelli dice di coltivare un sogno, la realtà parla di tre successi consecutivi

Scritto da Stefano Auteri  | 

“I have a dream” disse una volta un uomo dagli ideali forti, dal pensiero diverso rispetto alla massa e dal coraggio indomito nell'affrontare una sfida apparentemente più grande di lui. “Coltiviamo un sogno” dice oggi un altro uomo che per motivi comprensibili non può essere neanche lontanamente paragonato al precedente, ma sta dimostrando anch'egli coraggio nell'affrontare sfide quasi impossibili e soffiare su una fiammella chiamata speranza che sta alimentando costantemente. Il sogno di Cristiano Lucarelli è grande e distante, ma la realtà ci dice concretamente che il Catania sta dimostrando di avere quel carattere che fino ad un mese fa non sembrava appartenerle, e che da questa qualità possono emergere solamente cose positive.

In barba al rischio di blasfemia calcistica (tanto già abbiamo rasentato quella sociopolitica) e invocando la protezione di San Albertosi, contro il Crotone dal punto di vista emozionale e della spettacolarità nel botta e risposta il Massimino è sembrato un piccolo Azteca, con due squadre che si sono rispettate ma se le sono date di santa ragione, cercando di dimostrare a tutti i costi la propria superiorità. Un tre a tre roboante ed entusiasmante che sicuramente ha divertito spettatori interessati e non, dimostrando che Lucarelli dopo aver ottenuto una vittoria con cinismo (Giugliano) ha anche esaudito il desiderio espresso in estate dalla società di far divertire. Un processo di cambiamento incredibile se si considera che il tecnico toscano si è rimboccato le maniche appena due settimane fa e già ha rivoltato i suoi uomini come un calzino, ma che si vede concretamente soprattutto sotto il profilo mentale e fisico.

Del resto col Crotone quest'anno va così: spettacolo e Catania incontenibile, ma anche un cinismo e una prolificità degli ospititi che neanche il Pippo Inzaghi in versione notti europee poteva garantire. Serviva però anche questo, cioè capire quale sarebbe stata la reazione del Catania di Lucarelli dopo la prima volta in svantaggio. Beh il Catania c'è anche da questo punto di vista e per renderlo ancora più evidente i rossazzurri hanno deciso di farlo per ben tre volte, concedendo anche qualcosa di troppo dal punto di vista difensivo. Poco importa stavolta, perchè la prestazione e il modo di stare in campo hanno appagato tutti. Il Catania fino a ieri era passato in svantaggio 7 volte in campionato, collezionando solamente 1 punto contro il Latina. Ieri De Luca e compagni sono stati strepitosi nel non abbattersi e nel rispondere colpo su colpo contro una squadra imbattuta da 8 gare, spinti da una brezza che sapeva di coraggio e sconsideratezza.

Un altro aspetto importante che regala la serata con il Crotone è rappresentato dalle risposte dei singoli che avevano disatteso le aspettative. Zanellato ha dimostrato di poter essere un punto di riferimento, soprattutto se lavorerà sulla fase di non possesso e sulla fisicità; Deli è sembrato occupare bene la zona morta anche se serve un'iniezione di cattiveria; Mazzotta ha risposto presente e De Luca si è espressoin maniera eccellente. Tutti sono attratti come una calamita dal magnete Lucarelli, non è detto che tutti gli attuali rossazzurri faranno parte del progetto, ma sicuramente si è capito che il tentativo di recuperarne il più possibile può dare frutti. “L'impresa più importante adesso è la gara di domenica”, il Dottor Lucarelli ha spostato ulteriormente l'asticella, passando dal primo tempo di Giugliano alla quarta gara sotto la sua gestione che davvero potrà fornire un primo riscontro concreto della consistenza del nuovo corso. Che il sogno per ora rimanga un sibilo, sovrastato dal fragore della rete che domenica dopo domenica dovrà scandire il cammino rossazzurro