Editoriale: Bad day

It's been a bad day, please don't take a picture cantavano i REM nell'ormai lontano 2003, e per il Catania quello di Cosenza è stato davvero, ma davvero un pessimo giorno che deve essere cancellato nel minor tempo possibile per non lasciare alcuna scoria. Niente fotografie troppo dettagliate, perchè sottolineare i tanti aspetti negativi visti in terra calabrese, rischierebbe di inficiare oltremodo un percorso appena iniziato e che aveva lasciato in bocca un sapore davvero molto intrigante. E' ovvio che Toscano dovrà lavorare sull'atteggiamento generale visto nei novanta minuti; sui gravi errori dei singoli; su un gol da calcio d'angolo a favore che tante volte avevamo visto lo scorso anno (proprio nel momento migliore dei suoi); sulle potenziali occasioni sprecate, ma la speranza è che davvero si sia trattato solo di un brutto giorno irripetibile nella sua maestosità.
I prodromi di una quarta giornata da vivere con il patema si erano registrati già alla lettura delle formazioni ufficiali, soprattutto di quella etnea privata del suo perno: Aloi. Nell'ultima settimana abbiamo ripetuto più volte che il problema infortuni (secondo qualcuno già ampiamente risolto) doveva, deve e dovrà essere valutato con molta cura ed in effetti i nomi di Celli, Caturano, Aloi, e durante il match Martic, non possono che imporre una attenta riflessione. L'errore più grave da commettere nelle prime tre settimane di inevitabile giubilo ed estasi era quello di pensare che tutte le problematiche legate allo scorso anno fossero totalmente svanite. Chiaramente non poteva essere così, di certo il club è intervenuto per migliorare la situazione, ma la fase di transizione porta con sè strascichi e dinamiche non sanate. Una di queste riguarda il campo di allenamento, ma anche in questo caso il Catania si è mosso e attende metà ottobre.
Se la piazza e la squadra avranno chiaro in testa che il Catania sta vivendo una fase di miglioramento, allora si potrà serenamente “gestire” la pesantissima sconfitta di Cosenza, altrimenti il rischio è il solito: scoramento, ansia da prestazione e rischio di risultati altalenanti. La situazione è definita ed è rappresentata da un organico forte e competitivo ma non del tutto completo; da una società che ha messo in ordine alcuni aspetti al suo interno ma non tutti; da una condizione di salute fisica che deve essere monitorata. Questi fattori sono tutti sul banco della valutazione, ricordando che il campionato non sembra di primissimo livello, che le concorrenti sbandano, e che Toscano sembra avere chiara in mente la formula rossazzurra. Se quest'ultima porterà gioie a fine aprile lo sapremo solamente con il tempo, per adesso si deve guardare avanti con la maggiore serenità possibile e con l'auspicio che una brutta giornata come quella di domenica non ricapiti.