Francesco Di Tacchio: un "materialista" di inestimabile importanza
Discutiamo spesso del centrocampo voluto da Toscano, ma per la verità forse con un'ottica errata e distorta, tendiamo a sottovalutare un reparto che certo non si attira le gentili attenzioni degli avversari; magari lo diamo per scontato, quel lavoro che in C a maggior ragione viene messo in ombra da un minimo gesto tecnico di bellezza, anche influenzati dal fatto che a Toscano non piacciano i metronomi di classe ed eleganza: e allora pensiamo che beh, l'interdizione è cosa dovuta punto e basta. Se funziona bene, è il minimo; se non funziona è un grosso problema. Sì, cominciamo questo pezzo con una piccola premessa dal sapore di “mea culpa” nei confronti del centrocampo e del suo attuale rappresentante, Francesco Di Tacchio.
Un giocatore di 35 anni con Serie A e B alle spalle, calato in una C che vuole vincere dopo 12 anni dalla prima ed unica, capitano che molti porterebbero se dovessero combattere una battaglia. L'atteggiamento da leader, le giocate da materialista bravo nel cercare solo quello che può trovare con i suoi mezzi: contro il Latina 19 palloni giocati, 3 verticalizzazioni, ma soprattutto 6 contrasti vinti su 8 affrontati e 6 palloni rubati all'avversario. E i suoi numeri sono su questa lunghezza d'onda dall'inizio di un campionato che per fortuna l'ha visto partecipe dopo qualche dubbio fisico iniziale. Francesco Di Tacchio è il capitano “da promozione”, concreto e bravo ogni tanto a concedersi un tiro da 30 metri da mostrare ai vivai. Adesso deve solo guidare i suoi compagni al miglioramento in trasferta, per diventare indimenticabile, oltre che generoso.
