Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: Non è più utopia

Scritto da Stefano Auteri  | 
Roberto Inglese

Alla fine degli anni 80’ una scritta iniziò a campeggiare in tutto lo Stivale: “Dio c’è“. Oggi in giro per Catania, con una matrice un po’ più laica, potrebbe comparire un beatificante “Dini c’è”, perché ciò che ha fatto l’estremo difensore contro il Potenza rappresenta il più classico dei miracoli sportivi. Beh in realtà anche il concetto originario potrebbe essere preso in prestito perché se un Dio del calcio esiste, beh non poteva che risparmiare uno strabiliante Catania da un’eliminazione tanto immeritata, quanto sanguinosa. I rossazzurri hanno dominato la partita dimostrando coraggio, ferocia e competenza tattica. Non potevano essere eliminato. Non oggi.

I primi quarantacinque minuti sono stati i migliori visti al Massimino, fra i più convincenti in generale di tutto l'anno. Il Catania ha mantenuto alto il ritmo, è stato intenso, pericolosissimo (6 occasioni da gol e 9 angoli) e con un baricentro costantemente alto. I meriti sono sicuramente di Toscano che aveva avanzato proprio queste richieste nella conferenza della vigilia, trasmettendo una voglia ed un coraggio poi tramutatosi in un tre contro tre difensivo visto solamente ad inizio anno. L'uomo guadagnato dietro, la decisione in mezzo e l'abnegazione in avanti nella pressione hanno permesso ai rossazzurri di giocare con il blocco alto e sembrare finalmente dominanti. Unica pecca: non aver concluso la prima frazione almeno 2-0.

Il segreto del Catania, e dei successi di Toscano in generale, è fare cose semplici ma con il massimo dell'intensità e della determinazione in entrambe le fasi ed in ogni zona di campo. Non tiki taka, invenzioni tattiche o stravolgimenti. La Serie C non necessita di ciò, ma serve massima intensità. Durante il campionato il Catania l'ha espressa solo a tratti, spesso in frangenti di match senza continuità, ma come spesso si dice: l'importante è mostrare il volto migliore nei playoff. Ecco il Catania visto con il Potenza è apparso per certi versi quello “memorabile” applaudito a Biella contro la Juventus Next Gen, e che può essere pericolosissimo per qualunque avversario. Altra nota positiva riguarda la tenuta fisica, perchè giocare con questo ritmo ed intensità dopo tre giorni dalla gara con il Giugliano non era ipotizzabile neanche nelle più rosee aspettative.

È presto per poter dire che il Catania potrà arrivare fino in fondo perché le incognite sono tante, ma una cosa si può affermare dopo questa partita: arrivare in fondo non è più un’utopia. Il sogno non ha più il sapore di qualcosa di irrealizzabile, legato solo al romanticismo di chi vuole per forza affrancarsi da una realtà ostile. La gara con il Potenza crea il presupposto per poter pensare che questo Catania possa arrivare ovunque. Resta da capire però se i rossazzurri avranno veramente cambiato, o meglio migliorato, la loro veste o se rimarrà un caso sporadico legato alla condizione psico-fisica. Attendiamo il prossimo turno e l’accoppiamento della fase nazionale, con ancora più fiducia, speranza e voglia di rivedere questo Catania