Editoriale: In crescendo

Qualche settimana fa avevamo scritto dell'importanza del mese di ottobre per il futuro del Catania sia dal punto di vista del campo che della programmazione societaria. Non c'è dubbio che ciò a cui stiamo assistendo sia un crescendo, così come in crescendo sono stati i novanta minuti disputati contro la Salernitana. Il senso delle vittorie contro il Siracusa ed il Giugliano, arrivate (soprattutto la prima) in mezzo ad un periodo complesso, era da rimandare alle gare con Salernitana e Benevento, e dopo quanto visto oggi la sensazione è che sia chiaro ciò che Toscano ha tracciato sulla falsariga del limitare gli errori. Abnegazione e attenzione sono le parole chiave che non fanno rima automaticamente con spettacolo, ma che sono fondamentali per ritrovare solidità e consapevolezza; il resto deriva dagli episodi che, come affermato dal tecnico, fanno la differenza e devono essere sfruttati a proprio favore.
I numeri sono esaltanti e il dato più emblematico riguarda il numero delle volte in cui Dini non ha dovuto raccogliere la palla nella sua porta. 8 clean sheet in 10 giornate non solo fanno capire quante volte il Catania abbia evitato problemi gravi, ma soprattutto entrano come un grimaldello nella testa sia dei rossazzurri che degli avversari. La consapevolezza etnea va di pari passo con la sensazione di impotenza che per esempio la Salernitana ha espresso nel secondo tempo. La valenza della fase di non possesso (contro i campani non c'è stato neanche bisogno della fortuna) va analizzata a braccetto con ciò che rappresenta il Massimino: un fortino inespugnabile in cui nessun avversario può accennare un sorriso. Inglese era l'uomo più atteso, i fischi lo hanno parzialmente intaccato, ma è stata soprattutto una prestazione attenta e precisa di tutto il Catania a disinnescare il numero nove e compagni.
Se la fase di non possesso è, numeri alla mano, chiaramente il fiore all'occhiello del Catania di Toscano, non può e non deve passare inosservato anche quanto fatto in zona gol. Attenzione è doveroso dire che il Catania ha avuto strada spianata da una perla di ‘Juninho‘ Cicerelli, ma quando gli spazi aumentano i rossazzurri rischiano di essere devastanti. Il numero dieci ha dimostrato quanto possa essere decisivo, e se per adesso bisogna limitarci al suo esserlo “da fermo”, si può pensare che anche per lui la stagione possa essere in crescendo. Sicuramente in crescendo è la condizione di Rolfini, così come la situazione infortunati. L'unico neo di questa gara è rappresentato dal non aver infierito sull'avversario rendendo più largo il punteggio. Tutto ciò non tanto per il morale del Catania, quanto per le ancor più pesanti ripercussioni che sicuramente avrebbe dovuto fronteggiare la squadra di Raffaele.
Insomma un crescendo che fa ben sperare, perché come dice Toscano "il campionato non è finito con Catania-Salernitana”, ma il segnale è estremamente positivo. Adesso che la costanza sembra essere tornata è fondamentale non commettere gli stessi errori o comunque evitare gli errori che ne avevano causato lo smarrimento a cavallo di Cosenza e Sorrento. Tutto deve andare nel senso previsto dal Catania perché Pelligra e la sua squadra sono artefici del proprio destino ed il momento impone un'accelerata. Il riferimento è ovviamente anche a Torre del Grifo perchè anche in quel caso serve costanza su una strada intrapresa dopo anni di valutazioni e che ha portato ad una partita che ora il Catania non deve perdere
