Editoriale: Pazienza, la virtù dei forti

Doveva essere la gara allo stesso tempo della consapevolezza e dell'umiltà, e così è stato. Il Catania non ha sottovalutato l'avversario, è vero ha sbagliato qualcosa di troppo nel primo tempo, ma ha sfruttato la fiducia e la consapevolezza per non farsi avvinghiare dalla frenesia. La partita della pazienza, così è stata definita da Mimmo Toscano, è stata poi vinta con la giusta dose di fame e determinazione, dimostrate da Di Gennaro, D'Ausilio, Pieraccini e tutto un Catania più convinto e determinato. La stessa partita, magari in altre circostanze non l'avresti vinta (o addirittura persa). Oggi non è così, e tutto ciò deve fare riflettere sul percorso fatto, sulle potenzialità espresse (e non) e sull'occasione stagionale.
Tatticamente - Sotto il profilo tattico il primo tempo è stato particolarmente atipico, con le squadre già lunghe al ventesimo, un avversario che non ha fatto barricate posizionandosi in non possesso con un 5-2-3 per arginare l'impostazione rossazzurra, ed un Catania che effettivamente ha fatto un po' di fatica. Nessun dramma e nessun malumore però si è generato nè in panchina nè sugli spalti, e questo è stato il segreto del successo. Sicuramente si deve riconoscere a Toscano un grande pregio: la perseveranza, perchè andando avanti con il suo credo, ossia provare a vincerle in corso d'opera cambiando i protagonisti ma non più di tanto lo schieramento, ha trovato in D'Ausilio l'uomo in più capace di rivitalizzare la manovra offensiva. Il resto lo ha fatto il coraggio di Di Gennaro nel rimanere alto, la spinta di Casasola (che dopo cento cross così e così ha indovinato quello giusto), ed anche, è giusto dirlo, il calo di un avversario che non avrebbe potuto garantire la stessa pressione del primo tempo.
Una menzione particolare va poi ad un giocatore che ha pagato a carissimo prezzo una partita scellerata, ma che merita gli onori della cronaca e applausi scroscianti: Simone Pieraccini. La sua aggressività ed il suo coraggio sono stati determinanti non solo per garantire il decimo clean sheet stagionale (Curcio seguito anche nello spogliatoio), ma anche per spezzare il raddoppio e favorire la corsa di Cacasola in occasione del gol dell'1-0. Toscano aveva ragione a volere a tutti i costi questo ragazzo, perchè il suo contributo sarà certamente determinante. Infine due conti. Il Catania ha mandato a segno 10 giocatori diversi, siglando 16 reti con gli attaccanti; è andato 9 volte in vantaggio su 13 partite; ha il miglior rendimento casalingo (19 punti) dove non ha mai perso nè subito gol; ha il secondo miglior attacco e la miglior difesa. Basterebbero queste statistiche per far capire quale sia la velocità della barca rossazzurra, ma la sensazione è che ci siano ancora ulteriori margini tra potenziale offensivo, aggiustamenti tramite il mercato e rendimento in trasferta. Pazienza, non serve altro, ma stavolta finalmente con un'accezione positiva
