Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Vincere domenica in un ottobre di fuoco

Gabriel Lunetta

Il mese di ottobre dirà tanto, anzi tantissimo, in merito al destino di un Catania che dovrà riemergere velocemente dalle proprie difficoltà se vorrà mantenere vivi sogni di gloria. Dopo il primo mese di campionato, classifica alla mano, la squadra rossazzurra è lì a ridosso del primo posto, con quattro punti di distacco che non rispecchiano la distanza tra le sensazioni vissute oggi dalla tifoseria e l'entusiasmo di inizio stagione, ma che possono essere ridotti proprio nelle prossime quattro giornate. Dopo il Siracusa, infatti, Di Tacchio e compagni andranno a Giugliano, campo non facile ma trasferta teoricamente non impossibile, per poi proiettarsi verso il momento cruciale del girone di andata con la doppia sfida interna con Salernitana e Benevento.

Partiamo da un presupposto: il Catania deve assolutamente vincere con il Siracusa. Su questo non c'è alcun dubbio perchè qualunque risultato diverso sarebbe castrante, demotivante, e alimenterebbe negatività e dubbi già insiti nella piazza. Non c'è altro risultato da registrare se si vorrà provare davvero a competere per la vittoria del campionato sfruttando un'occasione d'oro con il Massimino pronto a spingere i rossazzurri nei due big match. Ecco, la squadra di Toscano deve assolutamente arrivare a quelle due partite nel miglior modo possibile. Recuperare gli infortunati è il solito obiettivo primario, ma in generale l'aspetto psico-fisico dovrà ritornare ad essere quello delle prime tre giornate. Se così non fosse il rischio di harakiri sarebbe enorme, così come la necessità eventuale di stravolgere il progetto iniziale. Pressione? Inevitabile se si gioca a Catania, così come l'entusiasmo dopo tre vittorie, così come la negatività quando le prestazioni sono senza senso. Piaccia o no, i risultati si devono ottenere perchè si è scelta, a suon di quattrini, questa maglia e questa città