Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

I giardini di marzo: un mese per costruire certezze

"I giardini di marzo si vestono di nuovi colori, e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori": secondo i più, marzo è il mese in cui si decidono le stagioni calcistiche. Potremmo dire che sì, di norma è così: il Catania vive una stagione da decidere? Sicuramente vive una stagione a cui dare un senso: ecco, in questo mese si può, in campo e fuori. L'extra, come sapete, assumerà un senso quando arriveranno le giuste risposte: ai diretti interessati (dai creditori istituzionali), alla piazza (dalle parti in causa). Dovrebbero mancare circa due settimane al ritorno di Joe Tacopina a Catania: ci saranno buone nuove? La svolta? Nei "giardini di marzo" questo e altro: anche quel vento di primavera che porta con sé speranze future. Ma per quelle bisognerà aspettare, con lucida pazienza e occupata curiosità: "Che anno è, che giorno è? Questo è il tempo di vivere con te". Cosa vuol dire, questo? Stare seduti, "zitti e buoni" (in tema sanremese)? Solo i protagonisti possono aggiornare tutti sullo stato dei fatti: si attendono novità, per costruire certezze. Le stesse che proverà a rinsaldare Giuseppe Raffaele da qui alla fine del mese nei match contro Teramo (sabato al massimino), Turris (mercoledì 17 in trasferta), Avellino (domenica 21 in casa) e Cavese (sabato 27 fuori), migliorando se possibile lo score del girone d'andata che ha visto il Catania, in ordine cronologico, perdere in terra abruzzese, pareggiare senza gol al Nobile, vincere contro gli irpini con un autogol e una rete, pesante, di Pecorino, e ancora una volta pareggiare in casa contro la Cavese grazie a un centro dello stesso attaccante trasferitosi alla Juventus U23, raggiunto da Andrea Russotto nella ripresa. Ecco, da quest'ultimo si può ripartire: dalla sua elettricità e da una più serena consapevolezza di quanto si può fare da qui alla fine, nonostante sfortuna e infortuni. Per godersi la primavera e l'arrivo dell'estate in serenità e curiosità e pensare al domani senza crucci né timori.