Editoriale: Catania, così dove vai?
Così non va e sinceramente non hai nessuna speranza legata ai sogni di gloria se la risposta del campo e' questa. Un encefalogramma piatto allo stadio Rocchi.
Errori marchiani, paura assoluta, assenza di identità e poca fame. A Viterbo c'è tutto questo, schiaffoni volanti di Polidori in nemmeno quarantacinque minuti, pesanti da digerire. Un pugno nello stomaco generale, quasi repulsione al gioco per il Catania, colpevole di non fare nemmeno due passaggi, schiavo solo del lancio lungo bocconcino per le difese schierate.
Per non parlare degli errori tecnici, quello di Pisseri, taglia gambe dopo appena cinque minuti o i 17 appoggi sbagliati in diciotto minuti o le palle perse troppe. Incongruenze e scelte poco credibili, di valutazione come aver messo Rizzo dal primo minuto dopo il lungo stop, oppure quel Lodi ancora errante e girovago della mediana, un po' mediano, un po' mezzala, un po' trequartista oppure un po' nulla come oggi.
I numeri poi sono purtroppo una mannaia: zero parate del portiere avversario nel primo tempo con un solo tiro stile rugby di Rizzo alle stelle. Per non parlare della ripresa con una parata di Valentini su Brodic a cinque dalla fine e due tentativi dell'unico vivo, per quindici minuti, chiamato Sarno. Numeri impietosi per l'attacco con solo otto reti in dodici gare fuori casa se togliamo i quattro alla Paganese. Attaccanti in crisi anzi fase offensiva totalmente deficitaria e svagata e quando qualcosa funziona stile Trapani nella ripresa meglio cambiare subito, assurdo.
Sottil non sta riuscendo a trovare l'antidoto e questo e' sotto gli occhi di tutti, anche nella quadra tecnico-tattica, nella fiducia verso il singolo e nel trovare una costanza di risultati e identità fondamentali per chi ambisce al grande salto. Oggi tutto questo dopo ventotto giornate e' stato visto solo a singhiozzo e ogni qual volta qualcosa faceva sorridere e' sempre stata cambiata in maniera masochistica.
Serve qualcosa, in maniera urgente per svoltare subito e guardare ormai almeno ai playoff, una lotteria spietata solo per squadre con gli attributi. Non servono parole, ma solo fatti concreti per non fare scappare un'annata che doveva stupire ed invece appare piena di interrogativi e domande senza risposte dal rendimento esterno. Un silenzio assordante dal campo e dalla panchina di Sottil rispetto al rumore e allo stupore negativo di chi osserva.