Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Face to Face: Monterosi fanalino di coda. Catania ancora a specchio?

I rossazzurri si preparano per la sfida contro l'ultima in classifica

Non c'è tempo per poter riflettere sui pro e contro di una vittoria sicuramente determinante, quella contro il Taranto perchè la testa e le gambe sono già proiettate verso la sfida di domani pomeriggio in quel di Monterosi. Partiamo da un presupposto: la vittoria di domenica varrà poco, anzi, pochissimo se il Catania uscirà senza punti dalla prossima trasferta. Questo principio deve essere alla base di ogni considerazione visto che dopo otto gare gli etnei sono giunti ad un bivio: provare a spiccare il salto o rischiare di rimanere nell'anonimato, perchè per quanto il campionato sia ancora lungo quei dieci punti dalla vetta pesano maledettamente.

Sulla carta la sfida si potrebbe presentare in maniera agevole dato che il Monterosi è l'unica squadra a non aver mai vinto, reduce da 6 sconfitte consecutive e con soli 2 pareggi all'attivo. Ad aggravare poi la condizione dei prossimi avversari di Zammarini e compagni ci sono anche i 19 gol subiti, un'infinità dopo appena nove gare che testimoniano gli enormi problemi manifestati in difesa dalla squadra di Taurino, subentrato da quattro giornate a Romondini. Attenzione però perchè nell'ultima giornata il Monterosi è apparso tutt'altro che derelitto, andando in vantaggio sul campo dell'Avellino e sfoderando un 3-5-2 che sembra aver definitivamente preso il posto della difesa a quattro.

I numeri parlano in maniera chiara: il Catania ha davanti a sé un'occasione d'oro per trovare continuità e ancora più fiducia, con l'incognita di quale modulo vorrà schierare Tabbiani. L'ipotesi del 3-5-2 a specchio o 3-4-2-1 non è da cestinare, con il rientro di Silvestri che permetterebbe a Mazzotta di agire nuovamente sull'esterno. Il rischio è quello di avere poche energie in mezzo al campo dove Rizzo non è ancora al top e sia Zanellato che Ladinetti devono dimostrare maggiore dinamismo. L'alternativa è il ritorno al consueto 4-3-3 che potrebbe mettere in difficoltà gli avversari sull'esterno, anche se, come abbiamo visto contro il Taranto ad essere efficace è spesso il dialogo e le triangolazioni che si possono creare con Di Carmine. Di certo il Catania dovrà ripartire dalla fame e dalla cattiveria nell'aggredire l'area avversaria viste ad inizio ripresa con il Taranto.