Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Catania: potenzialità e criticità di una città che deve tornare a splendere

L'assenza negli scorsi bandi di imprenditori pronti a salvare il titolo sportivo, in attesa di capire chi si potrà presentare nell'immediato futuro, ha spinto il popolo rossazzurro a porsi delle domande sullo stato della città e sull'attrattività esercitata su chi viene da fuori. Chi è Catania? Dove è arrivata Catania? Cosa può offrire Catania? Domande che fanno male perché impongono di scavare laddove nessuno vorrebbe andare a guardare, e cioè nei problemi che attanagliano una città in realtà splendida, ma purtroppo soffocata da se stessa.

Comune in dissesto, assenza del Primo Cittadino, rifiuti selvaggi, strade dissestate e collegamenti insufficienti, oltre ad una mancanza di educazione civica che fa rabbrividire. Questi sono alcuni dei deterrenti che certamente non rendono la città meta primaria di investimenti, ma di contro ci sono potenzialità che il 90 per cento delle città italiane possono solo sognarsi. La posizione nel Mediterraneo, le risorse primarie, un turismo che sta proliferando in maniera esponenziale e, rimanendo nell'ambito sportivo la possibilità di sfruttare Torre del Grifo e di puntare su una passione smisurata pronta a riaccendersi.

Certamente avrete altri punti da aggiungere sia nella casella “Pro” che in quella “Contro”, ma è fondamentale capire che nascondere sotto il tappeto polvere e problemi non è il modo giusto per migliorare la città. Sì, magari così facendo domani potrebbe arrivare qualche facoltoso imprenditore, ma dopodomani sarebbe costretto a fare i conti proprio con quei problemi che tutti conosciamo. Del resto se è vero che anche quando era in Serie A Catania aveva problemi, è anche innegabile che il non aver agito su quegli aspetti ha portato solamente ad un peggioramento delle status, e adesso per investire è necessario ancora più coraggio.

Giusto invece, a nostro avviso, denunciare ciò che non va per cercare di smuovere le acque e cambiare, ognuno nel proprio piccolo una città che deve tornare a splendere. Non si può fare finta di niente se i turisti vengono insultati, non si possono non alzare i toni se i collegamenti sono penosi, questi sono miglioramenti basilari per parlare di attrattività futura. Si può investire su Catania, solo un cieco non vedrebbe il potenziale, ma si deve anche lottare per cambiarla, dal basso ognuno di noi, e pretendere che dall'alto ci sia una reale voglia di fare, ci siano idee concrete e non solo parole. Siamo forse nel punto più basso, sia sportivamente che civilmente, vissuto negli ultimi anni, sfruttiamolo almeno come momento di riflessione e occasione per resettare e cambiare tutti, tutto.