Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Serve qualità li davanti. Russotto l'antidoto?

Il Catania nelle ultime gare stenta li davanti. Russutto la chiave di volta?

Piattone destro e palla all'angolino basso della porta. Colpo da biliardo, il suo colpo, tocchi da Andrea Russotto. Finalmente Russotto. Titolo troppo facile ma per nulla scontato vedendo l'anonimato in cui era sprofondato il numero sette rossazzurro: foglio da titolare ritirato, mancanza di essere determinante quando veniva chiamato in causa a gara in corso, insomma una totale assenza nel mostrarsi il giocatore che Catania ha sempre ammirato anche negli eccessi verbali. 

Ad Andria ha siglato un gol pesante e dato la scossa , insieme a Greco, ma anche col Catanzaro giocando trequartista libero di, aveva consegnato segnali importanti procurandosi il rigore che ha riaperto momentaneamente la gara.

Il momento di difficoltà nel rendimento rispetto al girone d'andata di Russini, il non essere esterno puro di Biondi, la partenza di Ceccarelli o i guai fisici di Piccolo, consegnano adesso a Russotto la possibilità di riprendere in mano la qualità dell'attacco del Catania. Esterno puro del 4-3-3 oppure fantasia al potere dietro la punta Moro: duttilità e soprattutto la sfrontatezza di stare bene ed affrontare e superare gli avversari nell'uno contro uno chiave di volta necessaria per scardinare le difese avversarie. 

Troppo brutta la sua stagione fino a questo momento, solo 8 presenze da titolare, una rete e tre assist, e mai condotta così soprattutto con la maglia rossazzurra, dove in quasi quattro stagioni ha dispensato assist 19 e gol 23.  Adesso il suo rilancio, ma tutto passa dal suo essere decisivo o fondamentalmente tornare a fare il Russotto, lo stesso visto ad Andria