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Catania: se in svantaggio non recuperi mai. Personalità e gamba le cause primarie

Francesco Deli

C'è un dato emblematico in casa Catania che salta agli occhi oltre alla misera media di 1,1 punti a partita ed è quello relativo alle reazioni dopo essere passati in svantaggio. La squadra etnea è incapace di reagire in maniera netta e con il Cerignola si è visto chiaramente, non riuscendo a dare vita a trame di gioco e facendosi assalire da ansia e frenesia. Una situazione che si è ripetuta con frequenza crescente nel corso del campionato, ma che comunque è sempre stata una costante visto che, eccezion fatta per la gara con il Crotone e in parte quella contro il Foggia, Chiricò e compagni non hanno mai dato la sensazione di poter rimettere in piedi le partite.

In 13 giornate il Catania è passato in svantaggio ben 7 volte, troppe decisamente troppe soprattutto se si considera che in totale i gol subiti sono 10, ma l'aspetto davvero preoccupante è che solamente in una di queste 7 volte gli etnei hanno portato a casa qualcosa: 1 solo punto contro il Latina. E' evidente che le gambe in primis e poi successivamente la testa sono state la causa di un'incapacità di riprendersi, di rimettersi in sesto davanti ad un pugno procurato il più delle volte da errori propri o episodi. E dire che la rosa è stata creata con giocatori teoricamente in fiducia, in una piazza entusiasta ed accogliente, ma tutto è stato distrutto e adesso starà a Lucarelli dare vita ad una cura ricostituente. Quando il Catania va sotto non recupera, c'è poco da fare, e questo è un fattore legato anche alla personalità di un gruppo di giocatori forti tecnicamente, ma probabilmente avaro di leader. Gennaio potrà aiutare, nel frattempo servono attributi e voglia di non mollare.