Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Il nodo Torre del Grifo: i numeri e le ipotesi del Catania

Il Catania (dirigenza e proprietà) ci prova, si dimena, alla ricerca dell'ultimo respiro di una governance, quella di Pulvirenti, che pare giunta alla canna del gas. Lo fa puntando tutto su uno degli aspetti che rappresenta, forse più tra gli altri, quella che è stata la gestione degli ultimi anni: Torre del Grifo. RIAPRIRE... - La scorsa settimana ci avete chiesto "come può una società che non ha, da quanto ci racconta la relazione dei Pm Regolo e Tasciotti, la possibilità di ricapitalizzare né capacità liquida, richiedere l'accesso ad una procedura di concordato in bianco?" Iniziamo da qui. La carta che vuole giocare il Catania è quella di dimostrare la propria continuità aziendale riaprendo il prossimo 8 giugno, mettendo sul tavolo delle garanzie gli eventuali introiti derivanti dalla stessa riapertura, nonostante le limitazioni post-Covid e la flessione degli incassi tipica dei mesi estivi. ... MA COME? - Che si tratti di una scelta illogica non lo diciamo certo noi, quanto una condizione che, numeri alla mano, non consegna premesse non solo di continuità, ma neanche di spravvivenza aziendale. E' vero che Calcio Catania Servizi, che cura il core business del Catania, registra un fatturato di 5 milioni di euro all'anno tra centro polifunzionale, alberghi e campi (ed è bene sottolineare che si tratta comunque di un fatturato al di sotto delle potenzialità totali di Torre del Grifo, segno della mala gestio degli ultimi anni legata non tanto al polifunzionale - palestre, piscine, centro di forza di Tdg - quanto alla gestione degli alberghi e dei campi), ma è vero anche che per riaprire occorre adeguare l'impianto alle norme anti-Covid, per un costo stimato tra i 50 e gli 80 mila euro. Ma la situazione, come è noto, non lo permette (tra le altre cose, Torre del Grifo ha chiuso lo scorso esercizio con una perdita di circa 600 mila euro, segno che sì fattura, ma i costi non sono pochi). Come fa a riaprire il centro sportivo di una società che in questo momento si trova senza liquidità, visto che altrimenti sarebbero stati pagati gli stipendi di tutti i giocatori, la tredicesima ai dipendenti di Torre del Grifo, il mese di febbraio agli istruttori, nonché saldato i creditori? SCORPORARE TDG: SI PUO'? - In ottica cessione, si è a lungo parlato della possibilità di scorporare Torre del Grifo dal Catania (strada che, come segnala anche Newscatania, vorrebbe seguire la governance Pulvienti): si può? Sì, ma anche in questo caso non sembrano esserci le condizioni per procedere, per due fattori: uno temporale e uno economico. Trattando quest'ultimo aspetto, per scorporare Torre del Grifo, oltre a dialogare con il Comune di Mascalucia (soluzione non semplice, visto il pignoramento verso terzi avanzato negli scorsi mesi dal Comune etneo), bisognerebbe ricorrere alla regolarizzazione tramite sanatoria di alcune incongruità, anche strutturali. E anche questo richiede un esborso non indifferente nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro. QUINDI? - La strada proposta dal Catania, quindi, rimane difficile da comprendere da un punto di vista logico, anche per quanto scritto, ma bisogna attendere quello che sarà il parere del Tribunale sulla richiesta d'accesso al concordato in bianco. Per quanto riguarda la riapertura di Torre del Grifo non sembrano esserci le condizioni, e pur riuscendo a riaprire ci si chiede: quanto e come ancora l'universo Pulvirenti-Catania può andare avanti così?