Lucarelli uomo solo, incredulo, ma sempre...
“A volte un uomo è da solo, perché ai testa strani tarli”. Sembra quasi una delle strofe della quarantena forzata di Cristiano Lucarelli, un uomo solo e un uomo o meglio allenatore incredulo dinanzi all’inaspettata emergenza sanitaria e al totale assenteismo della società nei suoi confronti.
La sua sete d’avventura in quel di Catania non è stata soddisfatta, fermata sul più bello, proprio quando il feeling con la tifoseria e la città era un’unica cosa, stesso discorso per la squadra veramente Sua senza intromissioni dirigenziali.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio e forse proprio il grande rapporto istaurato tra Lucarelli e Di Natale è venuto meno con l’arrivo delle varie vicissitudini extra campo. In quel di Livorno, però, Lucarelli ha atteso telefonate, sms, messaggi whatsapp, ma a parte qualche chiamata proprio dello stesso Ad del Catania, senza troppe notizie o rassicurazioni, poco altro.
Questo per diradare alcune nubi, alcuni pensieri da parte dell’opinione pubblica nel non vedere il nome di Lucarelli nella lettera che ha messo in mora la società da parte dei giocatori. Nessuna duplice intesa, nessun patto, tra allenatore e società, anche perché il Catania ha pagato il compenso di Gennaio a Lucarelli, ma bisogna sapere che un tecnico non può mettere in mora il club d’appartenenza, regolamento alla mano.
Insomma Lucarelli rimane Gladiatore, oggi tigre in gabbia, lo stesso che si mise contro tutto e tutti ai tempi di Messina, Cristiano rimane tale, rimanendo sempre attaccato al verbo della trasparenza e della verità.
Insomma Cristiano Decimo Meridio non ha abbandonato i suoi giocatori e se i silenzi sono stati pesanti sono arrivati solo da Via Magenta per lui e per il resto del gruppo. Silenzi per Lucarelli anche da parte di quei dirigenti di cui lui si era fidato, che aveva appoggiato strategia e movimenti e che oggi invece gli hanno consegnato pochi feed, a tratti erranti e senza risposte sul futuro.
Lunedì Lucarelli sarà a Catania, forse occasione ghiotta per interfacciarsi con la società, per capire, per accettare forse o per reagire e chiudere la porta, ma sempre come Cristiano ha fatto senza compromessi o sotterfugi