Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Bizzarri a Catanista: "La salvezza con il Catania supera la Champions con il Real. E su Baldini..."

Intervenuto nel corso della puntata odierna di Catanista il Talk, l'ex portiere del Catania, Albano Bizzarri, vincitore come miglior portiere del contest "20... di gloria" promosso dalla nostra redazione, ha parlato della sua esperienza a Catania, e non solo. 20... DI GLORIA - "Essere eletto come miglior portiere degli ultimi 20 anni del Catania mi ha fatto piacere perché è una città che mi è rimasta nel cuore, la mia prima in Italia, e ho avuto subito un buon rapporto con i siciliani facendo buone amicizie. E' stato un periodo molto bello della mia vita: il rendimento che ho avuto nel Catania rappresenta il periodo migliore per me. Eravamo una grande squadra: ricordo quando ci siamo salvati all'ultima giornata in una partita angosciante con la Roma. Poi il mio secondo anno è stato migliore: sentivi che potevi fare risultato con chiunque." TRA ESORDIO E RAPPORTO CON BALDINI - "Nella prima stagione ho avuto un po' di problemi, sin da quando sono arrivato: Baldini era un po' particolare... perché? Meglio non dirlo. Avevo anche iniziato a giocare, poi per una discussione in cui non centravo niente dalla mattina alla sera mi ha tolto, e da lì è partito un periodo un po' brutto per me: sono dovuto tornare in Argentina perché è venuto a mancare mio papà, poi sono tornato il più presto possibile, arrivò Zenga e rientrai da titolare a poche giornate alla fine. Giocammo con la Juventus e con la Roma: sono state due giornate difficili. Dico sempre che quello che abbiamo vissuto non è soltanto una partita di calcio. Tu hai la città dietro. Hai la felicità di migliaia di persone addosso: ma non come pressione che ti fa sbagliare, ma per quello che significa commettere un errore. Sono migliaia di persone che dopo o sono tristi o sono contente: e tu senti questo peso. Ricordo quando siamo arrivati a giocare la partita con la Roma e i festeggiamenti successivi: quell'anno fu bello, arrivammo anche in semifinale di Coppa Italia, con un percorso straordinario. Avevamo il miglior Vargas: quando prendeva palla aveva una condizione fisica parecchio superiore rispetto agli altri e poteva fare la differenza con quel fisico da "toro" che aveva." CHAMPIONS CON IL REAL MADRID O SALVEZZA CON IL CATANIA? - "Non esagero: la salvezza del Catania contro la Roma mi ha colto come protagonista, in un'età in cui potevo capire la dimensione di ciò che stavo vivendo. A livello emotivo me la sono goduta di più. Al Real Madrid avevo 21 anni e non capivo bene la dimensione di una vittoria della Champions League, cosa che ho valutato di più con il passare degli anni. Certo, è straordinario il ricordo della vittoria della Champions, ma a livello personale la salvezza arrivata negli ultimi 5 minuti è stata una cosa straordinaria. Uno dei momenti che ricorderò per sempre." LA PARTITA PERFETTA - "Al di là delle parate, la partita contro il Palermo è stata per me la partita migliore della mia carriera: mi ricordo che l'allenatore del Palermo disse che avevano calciato 29 volte in porta e noi solo 4 volte e abbiamo fatto 4 gol. Poi ci fu il gol di Mascara... Ricordo però l'assedio loro alla nostra porta: la parata sul colpo di testa di Migliaccio è stata una delle migliori che abbia mai fatto, ma la partita nel suo complesso è stata una delle più complete della mia carriera." PRESENTE - "Pulvirenti o Lotito? Sono due presidenti importanti. Ringrazio Lo Monaco per avermi portato in Italia. Adesso il Catania sta vivendo un momento particolare, ma se riesce a strutturarsi di nuovo riuscirà a vivere i momenti migliori. E' vero anche che in questo momento in Serie C è tutto più complicato, con squadre forti. Sicuramente il Catania tornerà dove deve stare." IL FUTURO DI BIZZARRI - "In questo momento sono a casa, come tutti, in quarantena: sono negli Stati Uniti per cercare di imparare la lingua e prepararmi un po' per quello che sarà il mio futuro, anche se non so quale sarà. Io allenatore? Non lo so: ho smesso da 8 mesi, ho cercato di prendermi un anno per me per capire cosa voglio fareperché non mi piacerebbe fare una cosa e poi smettere. Certo è che sarebbe ideale rimanere nel mondo del calcio, ma devo capire a fare cosa: ho già fatto i corsi da allenatore, perché se ti arriva una possibilità devi farti trovare pronto."