Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: novità, contesto e attesa...

Partiamo da un presupposto: se il Catania non avesse vinto non sarebbe stata colpa di Lucarelli, così come in caso di vittoria i meriti sarebbero stati comunque relativi. Nel caso della gara di ieri contro il Bisceglie, però, è impossibile negare l'impatto di un cambio al timone, impatto evidente sotto il profilo caratteriale ma anche tattico. E' vero, qualcuno giustamente dirà: vi ricordate le prime di Novellino? Partito bene e poi naufragato? Corretto, puntuale e innegabile, perchè in un contesto complicato non è detto che solamente il cambio tecnico risolva ogni problema, servirà continuità di risultati e solidità, ma intanto ieri, seppur contro un Bisceglie non irresistibile, qualcosa si è visto e, tenendo conto del momento, la prestazione non è stata negativa. Ecco perchè comunque il focus del giorno dopo non può che essere incentrato sul ritorno del buon Cristiano che, rispolverata la fascetta di Rambo, ha allontanato ogni pensiero ludico incentrato sul Bingo per puntare solo e unicamente sulla riabilitazione mentale dei suoi. La prima novità è arrivata sotto il profilo tattico con la difesa a tre e una maggiore copertura per Mbende che, non a caso, è stato quasi impeccabile e determinante. Secondo cambiamento la riscoperta di Biagianti (in versione difensore centrale con doti di impostazione) e di Marchese a tutta fascia, sempre alto come il dirimpettaio Calapai. Terzo aspetto interessante lo spostamento di Lodi sul centrodestra (coerentemente con quanto visto due anni fa) con Welbeck in cabina di regia per garantire maggiore copertura. Insomma, per essere la prima lo stile rivoluzionario di Lucarelli ha comunque avuto il sopravvento e soprattutto in generale si è intravista una diversa solidità e fiducia nei propri mezzi nel pacchetto arretrato. Giro palla dietro che ha prodotto la possibilità per i quinti di spingere molto, Lodi libero di verticalizzare (sublime le due assistenze a Calapai) e Rizzo molto utile a fare “volume”. Contestualizzando si può dire che le uniche due pecche siano state il mancato gol del raddoppio ed il solito errore del singolo che ha determinato il risultato finale. Non ci sbilanciamo, però, il Bisceglie non ha pressato perfettamente e non è sembrato potenzialmente pericoloso, ma aspettiamo e vediamo cosa succederà. Del resto non costa niente, domenica prossima arriverà un Bari reduce da sei risultati utili consecutivi e quattro vittorie nelle ultime cinque gare. Come dice Lucarelli non ha senso guardare la classifica, così come poca importanza ha una singola gara. Bisogna costruire qualcosa con calma e con una serenità da ritrovare, bisogna consolidarsi intorno ad una fase difensiva più attenta, bisogna rigenerare i vari Curiale, Dall'Oglio, Pinto e compagnia varia. Non è detto che Lucarelli ci riuscirà, ma il suo coraggio e la sua capacità di affrontare i momenti difficili (stile Messina o post Monopoli) lasciano un minimo di speranza. Per il resto le risposte le daranno solamente il campo e il tempo.