Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: Welbeck tutta corsa, umiltà e determinazione. E se quella rovesciata...

In una vittoria sofferta, ma meritata il simbolo della dedizione, della determinazione e della voglia di essere utile a tutti i costi è sicuramente Nana Welbeck. Dopo la panchina (ed il gol) di Avellino, alla prima da titolare in un Massimino pieno il centrocampista rossazzurro ha dimostrato di avere gambe forti e non tremolanti, di saper offendere ma anche di recuperare migliaia di palloni, e soprattutto ha procurato il rigore che ha rimesso in piedi il match. Pochi dubbi: il migliore in campo è stato il giovane Nana. Del resto in conferenza stampa lo stesso giocatore ha espresso quell'umiltà che si è riscontrata in campo, con un taglio in più, con una corsa in recupero in più e con la personalità che serve in una squadra come il Catania. C'è da dire che forse (come il resto della squadra) avrebbe potuto fare meglio nel primo tempo dal punto di vista tattico per garantire una maggiore circolazione palla a terra e maggiore copertura, ma con la mentalità dimostrata si può certamente migliorare. Buona la prima dunque, una prima che sarebbe stata magnifica se solamente la sfortuna non si fosse messa in mezzo tra la rovesciata e la rete, facendo terminare la stupenda conclusione di poco a lato. Per adesso però va benissimo così e non resta che sperare che Welbeck continui su questa strada, con la voglia e l'umiltà che, seguendo le indicazioni del suo tecnico, gli permetteranno di fare enormi passi avanti.