Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Numeri: al Massimino, la gestione Pelligra è la meno prolifica in C nei gironi d'andata

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Si chiude il girone d'andata male, e si continuano ad analizzare numeri perlopiù negativi di un Catania 8° in classifica con 29 punti conquistati. A risaltare all'occhio è senza dubbio il rendimento in casa, lì in quel Massimino che storicamente ha rappresentato la forza di una squadra bisognosa di salvarsi in altri palcoscenici o vincere: se la difesa casalinga resta la migliore del girone con 5 reti subite (tutte evitabilissime peraltro), l'attacco fa specie. 7 reti siglate in 10 partite è un bottino misero, il peggiore del girone soltanto dopo quello del Latina. 

Si tratta dello stesso identico numero rispetto allo scorso anno, quando Tabbiani, Lucerelli ed in piccola parte Zeoli non fecero meglio. Facendo un confronto con la gestione SIGI, in quel caso andò meglio anche nell'anno del fallimento: 17 reti segnate. L'anno precedente invece non si andò oltre 12. Andiamo a questo punto con Pulvirenti presidente, che nelle cinque stagioni in sella al Catania in C tra il 2015 ed il 2020 face comunque meglio. 16 marcature nella prima stagione con un girone più corto e quindi 9 partite, addirittura 20 l'anno dopo con Rigoli in panchina, 15 nelle stagioni 17/18 e 18/19. Nell'ultimo atto, 13 gol al Massimino. Pelligra, in due gironi di andata, ha visto i tifosi di casa esultare solo 14 volte.

Un trend che non potrà continuare nel girone di ritorno, in cui Toscano dovrà capire perché il Catania in casa troppo spesso non riesce a sbloccare le partite, anche quando sembra stare tutto sommato bene in campo.