Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

La storia non si cancella: un grande numero dieci, Francesco Lodi

Una relazione, quando il sole tramonta sull'avventura dal progetto che mira all'eterno, può finire solo in due modi. Bene o male: le vie di mezzo non sono ammesse. Questo il calcio lo sa, presentando il conto sul terreno degli addii: la storia sportiva non si cancella, scritta con l'inchiostro infinito delle giocate. Comunque sia andata, Francesco, Catania e il Catania porteranno con sè memorie che recitano anche il tuo nome. Sì, va bene, poteva andare meglio: su questo siamo tutti d'accordo, specialmente nell'ultimo periodo. E' difficile far girare una palla attorno ad una barriera schierata, figuriamoci il destino calcistico che, ad un certo punto, pur con tutto il bene e l'amore di questo "mondo" ha deciso che sì, insomma, può bastare anche così. Ma la storia è bella perché, come detto, non si cancella: in positivo e in negativo. E forse non è stato neanche il miglior modo di concluderla, questa storia, quel messaggio affidato alla fanpage su Instagram: "Ma mi sento ancora un GIOCATORE, forse meritavo altri trattamenti", tiro corretto ieri in "non farò mai nessunissima polemica, perché il mio legame con questa città e con questa società è stato, sarà e resterà eterno". Il segreto di un uomo saggio sta nel saper accettare anche le decisioni più difficili, senza scomporsi. Ma non siamo qui a fare la morale: noi prendiamo numeri, confrontiamo statistiche per analizzare le prestazioni, anche se può non piacere. Lo abbiamo fatto anche delle tue gare, Francesco. Ma lo facciamo perché il calcio, i dati, non mentono. Non mente neanche il tuo mancino che negli anni ha costruito parte dei successi del Catania, disegnando emozioni: quelle in A, salti di gioia come lotterie d'inizio d'anno, e quelle contrastanti. Ancora rimbomba il suono della traversa contro il Siena in semifinale, se ci si fa caso. Ma fa tutto parte del gioco più bello del mondo: e tu, qui dove il vulcano spesso si diverte a filtrare la luce del sole verso il mare, al tramonto, ne sei un degno rappresentante. Della tua ultima esperienza restano due cose, oltre ai ricordi: la voglia di riportare il Catania dove merita, progetto che, come hai affermato recentemente, "purtroppo non è andato a buon fine", e l'essere comunque riuscito a far dimenticare il brutto ricordo del tuo primo ritorno, nell'era Cosentino. Giusto modo per rendere nuovamente vive le memorie di gioie indelebili. Non era difficile fare meglio rispetto alla stagione della retrocessione, ma neanche facilissimo in una categoria infima come la Serie C. Ma sono tutti verbi al passato: il Catania ha bisogno di guardare al futuro, adesso, cosciente comunque che un giorno vedrà nel nome di Lodi uno dei giocatori più rappresentativi d'inizio millennio. Questo basta a dar senso ad una storia che ricorderemo tutti. Buona fortuna, Francesco.