Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

La consapevolezza del combattente

Massimo Decimo Meridio, Rambo, o semplicemente grande combattente. Soprannominatelo come preferite Cristiano Lucarelli, il tecnico che contro ogni intemperia sta riuscendo nell'intento di chiudere il suo Catania in una efficace bolla protettiva, guidandolo verso risultati che sembrano allo stato attuale il massimo che si possa ottenere. In questo senso il successo di mercoledì in coppa sul Catanzaro racchiude forse tutto il momento del Catania: desideroso di vincere, senza la bellezza del gioco ma con la "bruttezza" del risultato. Dimenticando tutti i gol subiti nelle trasferte, staccando la spina da un campionato finora avaro di soddisfazioni e giocando davvero ogni partita di Coppa Italia Serie C come se fosse una finale. No, stavolta non sembra la classica frase fatta di chi vuole dimenticare i risultati negativi gettandosi in una disperata rimonta: è al contrario l'espressione imperfetta di chi ha coscienza di se stesso e cosa è stato, ma sa realmente quanto può dare. Sta anche in questo l'operato di Lucarelli sulla panchina rossazzurra, nel dare consapevolezza ad ognuno dei suoi recuperando il massimo sia fisicamente che mentalmente; ne è esempio la difesa, mercoledì anche nella partita di Teramo, a conoscenza dei propri limiti e per questo ancora più attenta e concentrata su ogni situazione. Era questa la prerogativa del tecnico e di tutto il suo staff al secondo insediamento sulla panchina etnea, e sono questi i risultati effettivi della squadra oggi: in lotta per il miglior piazzamento possibile in campionato, alle semifinali di Coppa Italia Serie C. Difficile prevedere dove possa arrivare questo Catania, non serve, e probabilmente non ci pensano neppure gli stessi uomini di Lucarelli. L'unica cosa certa è che i rossazzurri vogliono continuare a stare nella loro bolla, alle spalle di un tecnico, ancora una volta in prima linea quando c'è da combattere.