Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Russotto a Catanista: "sono invecchiato e più maturo. Nessun problema con Raffaele, e su Baldini..."

Momento di forma strepitoso per l’attaccante romano, reduce da una doppietta contro l’Avellino con la quale ha festeggiato la sua centesima presenza in maglia rossazzurra. Andrea Russotto è intervenuto a Catanista nel corso della consueta diretta delle ore 13.30 su Radio Fantastica, qui di seguito uno stralcio della sua intervista. Sulle cose che negli ultimi tempi non erano andate per il verso giusto: “Quando si fanno questi discorsi all’interno dello spogliatoio non è che si trovano i problemi, ci si confronta, ognuno di noi esprime il proprio pensiero magari su quello che ognuno di noi in quel momento viveva, magari chi sta meglio chi sta peggio, ci siamo confrontati da gruppo vero, e poi è uscita questa prestazione che è sicuramente figlia di tante situazioni La risposta alle voci su Raffaele e alle accuse di scarso impegno: “Allora per chi parla di mancanza di impegno io penso che a questo gruppo si possa rimproverare tanto, tutto quello che volete meno che il senso di appartenenza o comunque la voglia di far bene. Io non penso che ci siano stati problemi con il mister Raffaele, naturalmente uno dice – ok, il mister va via – poi fa una prestazione del genere, la prima cosa che viene da pensare è quella, però vi assicuro che noi eravamo tutti insieme al mister, nel senso che lo seguivamo, poi naturalmente quello che succede nel calcio è che quando le cose non vanno il primo a pagare è sempre l’allenatore” Riguardo la sua maturazione caratteriale rispetto alla precedente esperienza al Catania: “Sono invecchiato (ride, nrd). Sicuramente si cresce, mi ritengo un ragazzo abbastanza intelligente quindi se non si impara dai momenti in cui si sbaglia forse è sintomo di poca intelligenza, io magari qualche errore l’ho fatto, in passato ho perso la testa in momenti un po’ delicati, adesso sono un po’ più grande, sono un po’ più maturo sicuramente, diciamo che anche l’esperienza di quello che è successo, sono andato via, la tanta voglia di tornare magari mi fa ragionare di più su quelli che sono stati i miei errori in passato”. Due parole sul nuovo tecnico Baldini e una riflessione sul modulo: “Sicuramente il mister è stato molto bravo a entrarci un po’ nella testa, lui è stato un giocatore comunque importante, non ci ha detto chissà quali parole, però con quelle poche che ci ha detto ci è entrato sicuramente nella testa, ci ha chiesto di osare, ci ha chiesto di sbagliare ma provandoci. Quando subentra un nuovo allenatore si azzerano le gerarchie, quindi subentrano nuovi stimoli in tutti. (…) Non so se il mister avrà intenzione di continuare col 4-3-3, di cambiare modulo, però secondo me il modulo lascia un po’ il tempo che trova, l’importante è la predisposizione di noi calciatori a seguire le idee del mister” Adesso c’è la Cavese, una partita importante dal punto di vista personale: “Sì, sicuramente, ho trascorso un anno e mezzo lì e sicuramente ho ricordi belli, devo tanto alla Cavese, alla società, per avermi dato un’occasione l’anno scorso prendendomi, facendomi due anni di contratto, mi hanno dato l’occasione di tornare qui a Catania, in un momento delicato in cui la situazione di classifica era ed è, purtroppo, una classifica deficitaria, e quindi sicuramente torno in un luogo dove sono stato benissimo e dove trovo tanti amici. Sicuramente ho tanti ricordi belli, ho tanti amici a Cava, è una partita particolare.” Sull’apporto che lui e Piccolo possono dare alla manovra offensiva della squadra: “Diciamo che siamo chiamati tutti quanti a dare qualcosa in più, ognuno di noi mette le proprie caratteristiche, le proprie qualità al servizio del gruppo, sicuramente io e Antonio abbiamo delle caratteristiche molto simili, incontreremo momenti difficili, ci saranno partite più difficili, anche perché ad oggi le squadre guardano anche i filmati, quindi sicuramente incontreremo squadre non facili da affrontare, campi meno belli, però io penso che la cosa più importante sia proprio il gruppo.” Salvatore Musumeci