Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Ecco il Massimino: la prima è sempre la prima...

Lasciata la terra irpina e dimenticato volontariamente il risultato tennistico di domenica scorsa, adesso a ergersi protagonista sarà il mare, sarà l'Etna, sarà il Massimino. Si torna a casa in vista dell'esordio stagionale nello stadio che si è esaltato, ed ha esaltato, nei momenti più gloriosi, è rimasto vicino, magari silente, in quelli meno positivi, ma ha saputo anche esprimere in maniera civile il proprio dissenso davanti ad aspettative deluse dal rendimento in campo. Insomma il Massimino comunque c'è sempre stato, e adesso sicuramente sarà lì pronto a sostenere i nuovi beniamini contro un avversario fastidioso come la Virtus Francavilla. Del resto nelle ultime stagioni l'esordio casalingo ha quasi sempre portato bene. Da quando il palcoscenico del Catania è la terza serie, gli etnei hanno steccato solamente una volta (il pareggio di due anni fa contro il Fondi), mentre si sono imposti in tre circostanze: 3-0 contro la Vibonese; 3-1 contro la Juve Stabia e 4-2 contro l'Ischia. Tutte vittorie nette e convincenti, che però non hanno trovato poi riscontro totale in annate altrettanto esaltante, bensì costellate da alti e bassi. Sintomo, questo, del fatto che è importante partire bene, ma è ancor più decisivo non perdersi per strada, saper gestire possibili frizioni, momenti negativi (inevitabili in una stagione) ed essere compatti fino alla fine. Basti pensare al Lecce e al Benevento che quando hanno conquistato la promozione non erano partiti in maniera decisa, ma sono cresciuti strada facendo. I sei gol di Avellino non devono illudere, il percorso intrapreso è lungo e potrà riservare sorprese negative, ma serve fiducia e compattezza, perchè è giusto ricordare gli errori del passato, ma ciò non deve inficiare a priori su un nuovo inizio, con volti nuovi che hanno bisogno di sentire tutto il calore ed il sostegno di uno stadio, di un universo di cui qualunque giocatore vorrebbe far parte.