Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Lucarelli e le coppie: Lodi-Mazzarani e Di Piazza-Curiale, il passato insegna ma il momento...

Lucarelli cercava segnali da Pagani, ma in realtà ad aver regalato qualche indicazione è stato proprio lui, con le novità offerte dalle distinte che non possono di certo passare inosservate. Nel solito 3-5-2 di base, e con la solita difesa, i cambiamenti sono, o meglio sarebbero, stati apportati in mediana ed in avanti, con la prima esclusione stagionale dal primo minuto di Lodi in favore di un centrocampo totalmente muscolare, e l'utilizzo inedito della coppia Di Piazza-Curiale. Un campo impraticabile imponeva scelte orientate verso la muscolarità, questa la giustificazione apportata dal tecnico etneo, che probabilmente avrebbe puntato quasi totalmente sui cross degli esterni e sulle palle lunghe, ma non è escludibile comunque l'ipotesi di una versione più dinamica e fisica per blindare la fase difensiva lontano dal Massimino. Di certo l'assenza contemporaneamente di Lodi e Mazzarani avrebbe privato in maniera decisa l'impostazione della fantasia, della capacità di verticalizzare e dell'intelligenza dei due rossazzurri, ma la sensazione è che sia tutto dettato da quel balletto costante fra momento ed equilibrio. Basti pensare a quanto successo in passato nel corso della prima esperienza di Lucarelli sulla panchina del Catania. Le prime prove di 3-5-2 furono impostate sulla voglia di razionalità con un centrocampo composto da spesso da Lodi, Biagianti e Caccetta. Poi a subentrare è stata la voglia di superiorità basandosi su tecnica ed estro, e così al via contro il Cosenza ecco la coppia Lodi-Mazzarani, vittoria per 0-1 e soddisfazione generale; un entusiasmo sopito però dalla seconda gara con i due nuovamente in mediana nel 3-5-2 conclusa con la sconfitta per 1-2 con la Sicula Leonzio. Da quel momento in poi, mai insieme a centrocampo con questo modulo (sì invece con il 4-3-3), ma al massimo con Mazzarani in versione 'sotto punta'. O l'uno o l'altro per un principio di 'sostenibilità' a cui doveva far fronte il tecnico, ma è anche vero che quasi mai Lucarelli si è presentato dal primo minuto senza nessuno dei due. Questione di momenti, di fasi della stagione e di bisogno di solidità. Un po' come il bisogno di gol pesanti là davanti e di recuperare Curiale che deve ritornare il vecchio Curiale e non il Ripa di due anni fa. Del resto il tandem 'pesante' non è nuovo nelle scelte di Lucarelli che schierò Ripa e Curiale in sei occasioni portando a casa 3 vittorie e 3 sconfitte, con 6 reti complessive dei due attaccanti. Spunti di riflessione, indicazioni comunque da prendere con le pinze, ma che possono indicare una stradina momentanea, magari, da percorrere per raggiungere poi la via maestra.