Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Finaria passa la palla a tribunale e acquirenti. Dopo ieri, tra fatti e parole, cosa aspettarsi?

C'è stata un parola che in quest'annata abbiamo sottolineato più di ogni altra: fatti. Ed ecco perchè dopo una giornata, quella di ieri, piena zeppa di parole, cerchiamo di tirare le somme interpretando ciò che è stato detto e fatto. Di certo un primo elemento concreto delle ultime 48 ore è stato rappresentato dall'offerta della cordata che a differenza di altri potenziali acquirenti interessati ha fatto un passo, che però è apparso non del tutto convincente, soprattutto dal punto di vista delle modalità del pagamento. Accettare 2 milioni di euro di cui 200 mila subito, 300 il 6 giugno e il resto in 28 rate non sembra possibile, o meglio, non di certo in questo momento in cui si parla di concordato in bianco per quanto concerne Finaria. Qualcuno si chiederà: ma perchè non sarebbe possibile viste le difficoltà economiche della proprietà, visti i debiti, visto il futuro incerto, viste le recenti perquisizioni della Guardia di Finanza? La risposta è abbastanza semplice. Non sarebbe bastevole visto che l'intento del concordato in bianco è quello di tutelare sia i creditori che il patrimonio del debitore, cercando di massimizzare il valore degli asset per poter liquidare appunto tutti i creditori. E allora? Ecco che prende il via la procedura concorsuale tramite la quale si viene a delineare la possibilità per qualunque possibile acquirente di presentare la propria offerta che poi viene valutata dai commissari (così come del resto succederà con la proposta della cordata). Insomma una situazione concorrenziale in cui il tribunale valuterà tutte le offerte. Ecco perchè oggi ci sono tre figure fondamentali per il futuro del Catania: il giudice ed i commissari; i possibili acquirenti; i creditori. I giudici ed i commissari nella valutazione delle offerte dovranno tenere conto sia della garanzia del progetto di chi vuole comprare, la natura economica della proposta in linea o meno rispetto al valore dell'asset, che soprattutto della risposta dei creditori. Aspetto, quest'ultimo, sicuramente fondamentale quando si parla di concordato perchè può rappresentare l'ago della bilancia tra rose e spine. Poi, appunto, ci sono i possibili acquirenti. Chiunque avrà la possibilità di presentare la propria offerta, ma effettivamente chi è pronto a farlo? E' questa una delle preoccupazioni principali dei tifosi rossazzurri visto che la sorte del Catania è affidata ad un procedura concorsuale in cui per adesso allo scoperto c'è solo una proposta, e tra l'altro non convincente. Ma meglio di niente. Ultimo fatto da interpretare è poi la tempistica con cui Finaria ha risposto all'offerta della cordata. Dire di no proprio pochi minuti dopo l'inizio di una conferenza già anticipata da tempo può essere una casualità, ma sa tanto di porta sbattuta in faccia. Passiamo infine alle parole. Quelle di Pellegrino, mancate, visto che non ha detto chi sono i componenti della cordata; quelle del duo Astorina-Di Natale che hanno fatto intendere che qualcuno interessato ci sarebbe, ma tra un patto di riservatezza e una chiacchierata a febbraio, meglio non esporsi troppo; ed infine quelle del presidente della Sicula Leonzio, Leonardi che ha parlato di desiderio futuro di guidare il Catania lasciando puntini di sospensione. Quindi? Niente, per adesso rimaniamo sospesi, ancora una volta, con la consapevolezza che è in atto un "processo tecnico" in cui la proprietà del Catania ha relativo potere decisionale, che bisogna ovviamente tutelare i creditori, che non c'è un acquirente quasi certo all'orizzonte, e che alla fine l'unica cosa a cui la tifoseria può dedicarsi è farsi una cultura di diritto, di economia e certamente puntare tutto sulla speranza...