Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Questione di matricola

120 anni. Sì, da quando esiste il calcio a Palermo. Però la matricola sicuramente non è la stessa. Nel percorso sono state tante le peripezie, chiamiamole così. Tanti i nomi cambiati: da Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, passando per Palermo Foot-Ball Club, Unione Sportiva Palermo e Ssd Palermo. Tanti i nomi. I colori sempre rosa e nero, ma matricola e dna, quelli sono sicuramente diversi. Per storia, che si è spesso fermata per poi ricrearsi, e proprietà avvicendatesi nel tempo. Il Catania invece no. La matricola è stata salvata più volte, l’ultima volta in ordine temporale dall’operazione della Sigi. E anche nel 1993, quando la Figc ha fatto tremare Angelo Massimino con il volere di Matarrese, o nel 2003, con il palazzo contro Gaucci. Si sono cambiati i campionati, come la serie B di quell’anno, ma la matricola è rimasta sempre solida e sempre lì, sempre intatta dal 1946 in poi. Ha scricchiolato, come in quest’estate, ma alla fine quei “pazzi” della Sigi l’hanno salvata, rendendo la storia ai piedi dell’Etna ancora unica ed esclusiva. Il derby tra Palermo e Catania è anche un fattore di matricole. Di matricola certa da un lato, storia certa e oltre 70 anni da raccontare, dal 1946. E di altra storia di 120 anni con colori magari uguali, ma matricole diverse e cambiate nel tempo.