Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Attacco e costruzione della manovra da migliorare: lo dicono i numeri

Qualcosa non va, ma questo è già stato notato, discusso e analizzato: i numeri del Catania in qualche modo aiutano a leggere meglio una situazione che sta vivendo la squadra di Raffaele, ma da questi si può ripartire. ATTACCO DA MIGLIORARE, MA ... - Fare un confronto con le altre del Girone C vista la situazione relativa al Covid è compito arduo o comunque parzialmente utile: in ogni caso, dopo 7 gare disputate (e 2 da recuperare) il Catania non è solo fuori dalla zona Playoff, ma ha ha il terzo peggior attacco del torneo con 7 reti all'attivo e la sesta difesa con 9 gol subiti. Come detto, però, sono dati molto relativi e da aggiornare quando il numero delle sfide avrà raggiunto una certa soglia di parità. Sono comunque 3 le partite in cui la formazione rossazzurra ha mantenuto la porta inviolata, una in più rispetto allo scorso anno (dopo le prime 7 gare giocate, il Catania di Camplone ci era riuscito per 2 volte) e in egual misura della stagione con Sottil in panchina. Chiaramente con altre premesse e altri obiettivi. Sul numero di gol messi a segno, però, bisogna far qualcosa: nello scorso campionato dopo 7 gare il Catania aveva siglato 15 reti, una in più rispetto a quello precedente (14, con Sottil). Praticamente il doppio di quelli attuali. C'è un però, e riguarda la distribuzione delle marcature: in entrambi i casi citati i rossazzurri avevano concluso almeno un match senza segnare, cosa che non succede a questo Catania che, non solo ha gonfiato la rete in tutte le partite disputate fin qui (compresa quella di Coppa con il Notaresco), ma va in gol da 13 gare consecutive tra questa e la passata stagione (in breve, dal 26 febbraio scorso, Picerno-Catania 1-2). TROPPI LANCI LUNGHI? - Detto dei numeri in generale, continuano a dover essere analizzate nello specifico le prestazioni di alcuni singoli, come Luis Maldonado: da lui ci aspetta luce e non solo passaggi semplici, o comunque non servizi dettati dai compagni, ma al contrario tempi dettati dall'ex Arzignano agli stessi. Contro il Palermo, ad esempio, oltre alla conclusione terminata fuori, 59 palloni giocati, ma in prevalenza nel corto e con poche aperture. Al discorso Maldonado si lega quello dei lanci lunghi, che è stato anche il tema di alcune delle gare disputate fin qui: 32, nello specifico, quelli fatti registrare al Barbera (15 nel primo tempo). Non spazzate classiche, ma proprio tentativi di costruzione della manovra: e lì c'è tanto da migliorare. L'efficienza in zona gol passa anche e soprattutto da una manovra ben costruita: che, in breve, è quando mostrato dalle squadre di Raffaele nelle scorse stagioni, e di conseguenza quanto ci si aspetta dal suo Catania.