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L’avv. Mangiameli a Catanista: situazione Meridi? Facciamo un po’ di chiarezza...

Intervenuta oggi nel corso di Catanista il talk, Gabriella Mangiameli, avvocato ed esperta di diritto fallimentare, ha parlato della situazione relativa a Meridi e dei possibili scenari futuri. Queste le sue parole:

“L’amministrazione controllata avrebbe dato ahimè un po’ di respiro alla Meridi perché lo stato di amministrazione controllata intanto non è indice di uno stato di insolvenza irreversibile, quest’ultimo è il fallimento. L’amministrazione controllata presuppone sempre la centralità del tribunale, perché c’è un giudice delegato e c’è anche un amministratore nominato dal giudice stesso. Per cui è vero che i creditori non vengono soddisfatti nel senso che tutti i pagamenti vengono sospesi, ed è pur vero che proprio per questa ragione i creditori devono dare il proprio consenso esprimendosi in maggioranza.

L’amministrazione controllata però presuppone una serie di condizioni, intanto che la società che ne faccia richiesta sia una società che dia, lo dico impropriamente, garanzie: nel senso che sia una società che possa andare avanti, seppur così monitorata, e possa pertanto avere fiducia ma anche dare fiducia ai creditori, ecco perché il loro consenso è fondamentale. Inoltre non può durare più di due anni, ma non è detto che si trasformi in un fallimento, a volte può anche diventare una procedura di concordato preventivo. Parliamo sempre di procedure concorsuali che sono a tutela di interessi non soggettivi, perché per loro stessa natura sono a tutela dei creditori e della par condicio creditorum.

La situazione è evidentemente molto spinosa perché qui si parla dell’interesse di tanti lavoratori ed è quella la cosa più triste, c’è anche il periodo che induce a fare tantissime riflessioni. È un momento molto delicato. E delicata la questione perché parliamo della possibilità che Meridi venga dichiarata fallita, mi pare che la domanda delle domande sia: che cosa succede nel caso del fallimento della Meridi? Dobbiamo distinguere. Se facciamo riferimento all’istituto di conio giurisprudenziale della supersocietà di fatto, i requisiti sono rigorosissimi e le condizioni vanno vagliate una ad una. Diciamo che il tribunale di Catania per sua giurisprudenza non è mai propenso ad estendere in senso automatico l’insolvenza di una società ad un’altra società. Questo perché la supersocietà di fatto è una cosa curiosa, io parlo dal punto di vista dell’istituto giuridico perché tanto ci fa penare quando guardiamo le carte. La supersocietà di fatto presuppone intanto un unico oggetto sociale, ovvero un comunque intento. Il comune intento significa però che io spendo il mio nome e se mi chiamo Società A, io posso indifferentemente dire che sono Società A, Società B o Società C, ma soprattutto nei terzi ingenero l’affidamento che parlo come Società A, ma posso anche parlare come Società B e Società C, tutte ugualmente ed illimitatamente responsabili, se ciascuna di esse ha, però, una situazione di insolvenza. Potrebbe, e sottolineo potrebbe, non essere questo il caso. La differenza è sottile però e va detta: la supersocietà di fatto esclude la holding, la holding esclude la supersocietà di fatto. Attenzione però, io posso chiamarmi holding ed essere una supersocietà di fatto, quindi al di là della terminologia corrente di quella che io utilizzo, perché i presupposti giuridici sono ben altri del comune sentire.

È chiaro che una comune proprietà è un indice. È chiaro che crediti e debiti che si rinuncino potrebbero essere un indice. Meridi sembrerebbe averlo fatto con i 2 milioni a Calcio Catania? Questo, ahimè, potrebbe essere un indice. Attenzione, siamo sempre lì a ragionare anche della insolvenza della società a me collegata. Quindi se Meridi è insolvente o sarà insolvente lo deciderà il tribunale. Una società collegata a Meridi deve essere a sua volta insolvente. È questo uno dei presupposti perché il tribunale di Catania esclude l’automatica ca estensione del fallimento all’altra società.

Se in questo momento posso escludere intromissioni su Calcio Catania, con quello che sta uscendo fuori? Diciamo che non conosciamo le carte e non conosciamo i bilanci. Con il cuore ho una risposta, credetemi è una situazione che mi tocca molto da vicino.

Se il venire meno a quella che era stata la richiesta di Meridi di amministrazione controllata può dipendere dalla rigidità che ha mostrato Apulia nella andare ad acquistare definitivamente Fortè? Questa è un’opinione collettiva e pertanto molto sentita. Credetemi, le persone che decidono in questo caso fanno riferimento a criteri ben più seri”.