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Giovinco a Catanista: tra minutaggio, Lamezia hobby e...

Giuseppe Giovinco si racconta a Catanista

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Intervenuto ai microfoni di Catanista, in onda su Radio Fantastica e su Sestarete (canale 81 del DT), Giuseppe Giovinco si è raccontato tra presente in rossazzurro, passioni e non solo:
 

Sul Lamezia, prossimo avversario: “Certo che è una partita importante, ma il risultato dipenderà come sempre da noi, la stiamo preparando come tutte le altre per evitare di mettere troppa pressione, quello lo fa già la piazza. Cerchiamo di isolarci e pensare che è una partita buona per dare una bella mazzata a loro e al campionato. Ma del resto queste sono partite che si preparano da sole. Ricordiamoci che siamo il Catania, dobbiamo sempre comportarci da tale, anche se sarà una bella battaglia”.

 

Sulla città: “Mi trovo molto bene perché c’è tutto, anche la mia famiglia. Il mare, cosa per me importante, è bellissimo.
I tifosi sono un valore aggiunto perché spesso si gioca in campi che ti portano a deconcentrarti, loro quindi aiutano molto a rendere tutto un po’ più “vero”.
 

Andare all’estero come mio fratello? Sinceramente mi sarebbe piaciuto ma non ne ho avuto l’occasione, non perché non c’è il mare (ride, ndr). Ormai non ci penso più perché spero di stare qui al lungo.

 

Il momento: “Sì, dopo il gol contro il Locri ho mandato un messaggio, è vero, ma senza voler creare nessuna polemica. Volevo solo dire che sto giocando poco, come adesso del resto, ma ripeto nessuna polemica. L’importante è vincere e togliersi dalla D il prima possibile.

E’ normale che egoisticamente parlando voglia dare il mio contributo, e magari dopo un gol del genere, aver l’opportunità di continuare su quella scia. Sarebbe stato importante per me, però in questo momento l’allenatore fa altre scelte e le accetto con non proprio tutta la calma, ma per il bene della squadra si va avanti. Tra l’altro vi dico che i risultati si vedono anche perché in questo momento chi non gioca rende gli allenamenti importanti e di conseguenza tutta la squadra riesce a mantenere alta la concentrazione di tutta la squadra. Certo mentalmente non è facile ogni domenica non sapere se entrerai o meno, ti trovi quasi a sperare, cosa impensabile, che i tuoi compagni facciano male. Poi magari entri sul 3-0, tu vuoi fare e le squadre ti chiedono di fermarti”.


 

Il modulo mi penalizza? No, giocavo così anche lanno scorso, è vero che non sono un esterno vero e proprio, ma ci si può adattare. Il modo per giocare lo si può trovare, finora è stato un problema dovuto alle scelte e di under, non dimentichiamolo. Il mister ha scelto così, ha ottenuto tanto e quindi sono tranquillo. Se fossi io stesso l’allenatore mi farei giocare, coinvolgerei tutti quanti, anche se capisco che non è facile. Dico tutto con schiettezza sia qui che al mister e al direttore. Venire qui è una scelta che farei altre 100 volte!”


 

Sul mercato: “Da parte mia non c’è intenzione di andare via, poi non lo so se mi cacciano (ride, ndr). I tifosi possono stare tranquilli perché sono concentrato, sento il calore particolare che mi trasmettono soprattutto quando entro in casa. E’ difficile stare fuori e non dare il proprio contributo, ma non ho nessuna voglia di andarmene, anche perché dalla società sento stima e affetto. Ci sarà il modo per tutti di trovare spazio”.


 

Secondo me questa squadra può fare ancora molto sia dal punto di vista del gioco che del carattere, nell’essere più cattiva. Sappiamo di essere forti, e questo magari in alcune partite non abbiamo quell’attenzione al via. Secondo me da questi punti di vista si può fare ancora tanto”.


 

Rimpianti: “Quando firmai per lo Spezia a stagione in corso, a fine stagione Pino Vitale andò via e tutte le persone prese da lui non andavano bene. Mi dissero che sarei stata la settima punta e quindi scelsi di andare via...ero giovane e magari avrei dovuto pensare che la Serie B è un campionato lungo e la mia occasione sarebbe arrivata. Questo è un mio rimpianto, sì.

 

Con mio fratello Sebastian non ho mai giocato, ci siamo allenati insieme alla Juve quando io ero in primavera ed è stato bello. Per adesso lui è in Canada e va bene così”.
 

Differenza tra C e D: “Ne ho trovata tanta...in C anche l’ultima in classifica un minimo di organizzazione ce l’ha sempre, qui in D “nì”.
 

Sulla società: “Secondo me ha tutte le carte in regola per riportare il Catania in A, l’hanno dimostrato da subito con la presentazione del presidente. Non sono persone che dicono cose tanto per, hanno intenzione e possibilità di farlo. Con serietà e profilo basso tutto diventa solo una questione di tempo. Chi lavora bene prima o poi è destinato a vincere. Questa squadra in C così com’è può fare un campionato che definirei importante, magari non per vincere, ma siamo una squadra comunque forte per la categoria”.
 

Passato: “So che tra Taranto e Catania non c’è feeling, però per me è stata una bellissima esperienza. Spero di fare tanto anche qui e magari anche di più”.

 

Sulle sue passioni: “Ne ho diverse! Mi piacciono molto i vini ad esempio, ma tra bambini e allenamenti a Ragalna, non ho tanto tempo”.