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Face to face: Tabbiani vs Longo, aggressività e ancora 4-2-3-1 sulla strada rossazzurra

Il ritorno in campo per il Catania si avvicina a grandi passi e domenica sera il Massimino tornerà ad accendersi per ospitare il Picerno di Emilio Longo. Una sfida tutt’altro che scontata perché gli ospiti non si presenteranno assolutamente come una vittima sacrificale visti i 4 punti in classifica e lo status di imbattuta dopo il pari col Taranto e la vittoria esterna con la Virtus Francavilla. Fiducia è morale per gli ospiti che però dovranno fare i conti con la fame e l’entusiasmo di Chiricó e compagni, non assolutamente sazi dei tanti applausi privi di punti.

Sotto il profilo tattico il 4-3-3 di Tabbiani dovrà confrontarsi con il 4-2-3-1 di Longo, in un duello che potrebbe vedere la sua svolta grazie al lavoro di Rocca e Zammarini. Proprio loro saranno gli incaricati di creare la superiorità numerica in mezzo al campo, ma sarà altrettanto importante riuscire a superare la pressione avversaria uomo su uomo, grazie alla tecnica di Quaini e ai movimenti appunto delle mezzali e degli esterni bassi. L’accentrarsi di Chiricó e Marsura sarà l’ennesima arma da sfruttare per mettere in mezzo i centrocampisti avversari, lasciando spazio sull’esterno alle folate dei terzini.

Individualmente attenzione ad alcuni interpreti di primissimo livello presenti nell'organico di Longo, soprattutto per quanto riguarda la fase offensiva. Il tecnico salentino ha dato nuova linfa ad un giocatore tecnico e temibile come Albadoro che agisce alle spalle di Murano, con libertà di interpretazione delle situazioni. Un tandem avanzato impreziosito dal lavoro di Esposito e Graziani sugli esterni, con la possibilità di vedere in campo una vecchia conoscenza del Catania: Tommaso Ceccarelli. Di certo gli ospiti proveranno ad aggredire alti, così come avrebbe voluto fare Zauli con il suo Crotone, ed anche in questa circostanza gli etnei potrebbero andare a nozze sfruttando gli spazi con le mezzali. Insomma per certi versi domenica potrebbe essere una gara simile a quella vista con il Crotone, anche se il Picerno ha dimostrato di voler cercare di imprimere la propria personalità e mantenere il pallino del gioco, cosa che raramente è riuscita a D'ursi e compagni