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Futuro Catania: serve chiarezza sulle ambizioni future, sul progetto, sui ruoli e sulle strutture

Scritto da Stefano Auteri  | 
Vincenzo Grella

Il mese di giugno è appena iniziato, il classico momento cruciale in cui raccogliere i cocci dell'anno appena trascorso (o al contrario dimenticare la gloria vissuta) e presentare già progetti e ambizioni future. Il Catania in parte ha già iniziato a fare tutto ciò con i fatti e con l'ufficialità di Daniele Faggiano come nuovo Direttore Sportivo, ma adesso è attesa una conferenza stampa in cui fare il punto della situazione e chiarire alcuni aspetti cruciali in vista del futuro. La prima curiosità riguarda la presentazione di obiettivi e natura del progetto. Lo scorso anno il Catania aveva come fine quello di essere competitivo, il che poi si sintetizzò nell'arrivare fra le prime tre forze del Girone C con le fondamenta del progetto basate sulla sostenibilità, ma quest'anno si parlerà ancora in questi termini o si affermerà la volontà di cercare di vincere il campionato?

La scelta del tecnico da questo punto di vista potrebbe essere un indizio importante. Toscano o no, la volontà del Catania sembra essere quella di puntare su un vincente, un po' come avvenuto con Ferraro in Serie D (con le dovute proporzioni ovviamente), mettendo in secondo piano l'ambizione progettuale legata ad una crescita pluriennale. Tutto e subito insomma per dimenticare un'annata deludente, ma qui interviene un altro punto interrogativo ricordando le parole di Antonello Laneri che nei nostri studi disse che la scorsa estate il Catania non era pronto per allenatori troppo esigenti. Oggi la situazione non sembra essere molto diversa dal punto di vista delle strutture, ma se la società vorrà puntare su un vincente dovrà fare i conti con le sue richieste. Cosa è cambiato allora dallo scorso anno ad oggi? In che modo dalla sostenibilità si è passati a questa nuova possibile natura del progetto? E' solo una questione di investimento più importante? E' stato sottovalutato il campionato di Serie C? E' solo un cambio di approccio momentaneo legato alla categoria o no?

Alcune di queste domande potrebbero trovare risposta in una conferenza stampa in cui però dovrebbero essere precisati anche altri punti, con in primis le strutture. La curiosità su dove si allenerà il Catania è alta, perchè la probabilità che rimanga al Cibalino è concreta ma sarebbe un'ipotesi probabilmente non soddisfacente. Altro nodo riguarda poi il centro sportivo, l'esito delle valutazioni su Torre del Grifo o su altri terreni, perchè ovviamente qualunque sia la decisione, la nuova casa rossazzurra non potrà nascere in pochi mesi. Infine i ruoli all'interno della società. Il Catania potrebbe presentare altri dirigenti in seno all'organigramma, ma è importante che tutti abbiano mansioni ben determinate e rese note. Da Bresciano a Lodi, passando per il futuro di Carra e i frutti del lavoro di Varini. Qual è il bilancio attuale, quale l'apporto di ogni singolo professionista e quale la veste futura del club? Servono idee chiare e punti fermi da comunicare ad una città sempre pronta ad investire la propria fiducia.