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Approccio thriller, ma Sturaro può...

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Non se lo aspettavano in molti dl 1' e con la fascia di capitano. La prima con il rossazzurro addosso di Stefano Sturaro, è stata però quantomeno singolare. Insieme a Welbeck nella mediana a due, prende un giallo che per tempistiche ricorda la canzone di Calcutta: due minuti, per beccarselo. Cade insomma nel metro di giudizio di un arbitro che nei primi 18 minuti ammonisce 6 giocatori. Nei primi tre palloni giocati, prende la mira ma sbaglia il tocco. Poi inizia leggermente ad ingranare, in tutto il primo tempo gioca 19 palloni così suddivisi: 8 lanci lunghi a segno, 6 palle perse e 5 verticalizzazioni per i compagni. Però da lui ci si attende molto altro, come le palle recuperate, che sono state 2, e qualche inserimento offensivo. Anche questi, 2: uno in particolare poteva essere gestito meglio, sulla bella azione di Cicerelli bravo a pescare proprio Sturaro, non abbastanza veloce a scegliere tra il tiro e l'appoggio.

Le statistiche purtroppo finiscono qui, perché un secondo tempo di fatto non c'è stato. Anche qui, due minuti, e l'intervento sanzionato con il secondo giallo che onestamente ci sta, perché cade nel tranello dell'arbitro. Insomma un esordio da rivedere per la storia del giocatore, per l'hype intorno a lui e perché in si intravede che tipo di numero 8 può essere in C; non lo è ancora neanche lontanamente perché ha bisogno di condizione, di tanti allenamenti con i compagni. Un giocatore per adesso in evidente ritardo di condizione. Facciamo che non può proprio essere considerato ancora come Stefano Sturaro, perché semplicemente non è il vero lui. Lucarelli ha bisogno del numero 8 subito, tra infortuni ed impegni ravvicinati, anche solo per il verbo che possiede in campo con i compagni, e che sfoggia anche in mix zone quando si presenta ai microfoni. Si vede subito che è caratterialmente diverso. Riusciremo a vedere il vero Sturaro in questa stagione? Il centrocampista grinta e volume, lusso per la C? Il rientro con la Juve Stabia potrebbe rappresentare un grido di vittoria al Massimino, che tanto ha bisogno di osannare un leader trascinatore come lui.