Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: WalterONE

Tante volte abbiamo sottolineato come siano i giocatori a scendere in campo, come siano loro a determinare le partite con giocate dei singoli, con l'approccio e con l'unione, ma di certo gran merito della vittoria contro la Juve Stabia è da attribuire a Walter Novellino. Due gli aspetti da analizzare tra Catanzaro e Juve Stabia in cui è stato evidente il lavoro del tecnico: quello mentale e quello tattico. Il lavoro sulla testa e sulla mentalità ha permesso ai rossazzurri di entrare in campo con il giusto approccio, la giusta dose di serenità ed una totale abnegazione fino al novantesimo. Un sereno martellamento quotidiano che ha permesso agli etnei di accettare il possesso palla avversario senza soffrire, di interpretare i momenti della gara e soprattutto essere consapevoli della propria forza. Altrettanto importante l'aspetto tattico. 3-5-2 di partenza, confermato dopo l'ottima prova del Ceravolo, poi cambio un po' a sorpresa: dentro Manneh per Marchese (già ammonito) e via con un 4-3-3 che ha arginato i campani impensierendo gli esterni avversari con il dinamismo e l'aggressione degli spazi da parte degli attaccanti rossazzurri. Dalla panchina delle Vespe si alza Caserta che cerca di rimodellare la squadra, e allora Novellino cosa fa? Altro aggiustamento con Sarno in campo prima da esterno, e poi con Valeau passaggio al 4-4-2 e l'ex Padova in versione seconda punta. Risultato? Juve Stabia sempre meno pericolosa, meno possesso palla delle Vespe e tre punti di incredibile importanza. Insomma la mano di Novellino si sente ed è sempre più incisiva, ma non con schiaffi, bensì con carezze e cenni di incoraggiamento, quello di cui probabilmente aveva realmente bisogna una squadra forte nei singoli, ma mentalmente in difficoltà.