Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Failla a Catanista: "grazie Catania...e alla Sigi". Non sarà più lui il responsabile del settore giovanile.

Poche parole e in punta di piedi Alessandro Failla si congeda dal Calcio Catania. Non sarà più lui il responsabile del settore giovanile rossazzurro, nonostante un biennale in essere firmato nel settembre del 2019. Una decisione che era nell'aria e confermata a Failla, dalla nuova proprietà, il 7 agosto. Queste le prime reazioni dell'ex dirigente del Catania rilasciate ai microfoni di Catanista:

"Accetto con grande rispetto le decisioni, speravo di restare in sella, però è andata così, pazienza"
16 anni di militanza rossazzurra prima con i Gaucci, poi ecco la folgorazione con Lo Monaco e Pulvirenti negli anni d'oro della Serie A e del Catania dei record con un settore giovanile prepotente e guasta feste delle big nelle fase finali nazionali. Un lavoro diverso nel settore giovanile ai tempi della Serie A, ottimi successi di gruppo meno talenti lanciati in prima squadra per ragioni diverse. Discorso diverso in C dal 2015 dove il Catania ha sfornato molti figli dell'Etna pronti per la prima squadra o per maturare nei club di A.

Schivo, pragmatico, quasi timido e refrattario alle luci dei media, sempre un uomo della dirigenza, spesso accostato al connubio Lo, Monaco, ma con la stima di Gasparin a completare il curriculum di Alessandro Failla. Un codice a barre mai del tutto svelato, forse erroneamente, che ha portato timbri e marchi sulla vita professionale difficili da spostare verso la vera realtà fatta di risultati e lavoro:
"non rinnego nulla - chiosa Failla - ho lavorato a stretto contato con Lo Monaco dal 13 agosto 2004, e quando lo stesso è ritornato nel 2015 dopo la pace con Pulvirenti. Porterò dentro tutto anche la straordinaria atmosfera creata da un manager come Di Natale nell'ultimo periodo. Con Di Natale si era creata un'alchimia particolare, perché l'ingegnere, da buon manager, aveva rotto i recinti e ognuno si è potuto esprimere al meglio nel proprio ruolo. Abbiamo lavorato alla grande, nonostante il Covid fino all'8 giugno e nonostante l'emergenza societaria. Devo togliere anzi qualche timbro, ripeto senza rinnegare niente e nessuno, ma io sono semplicemente Alessandro Failla che ha lavorato notte e giorno per il Catania"

Failla chiude ribadendo il concetto di attaccamento ai colori e un augurio alla nuova proprietà del Catania: "voglio aggiungere solo una cosa, soprattutto con chi ha sicuramente strumentalizzato le parole di Guerini, che ho sempre stimato come allenatore e uomo di calcio, che pare abbia parlato di una rifondazione del settore giovanile… Credo che Guerini, persona di valore, non abbia mai detto queste cose. La Sigi, con Pagliara e Pellegrino in testa, hanno avuto un'idea geniale salvando la storia. La nuova proprietà ha mostrato coraggio e passione caricandosi di un fardello importante. Chi ama il Catania e tutti i tifosi devono sostenere e aiutare questo nuovo corso, condividendo un fantastico atto d'amore, per dei colori che rimangono nel cuore"