Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Greco-Rosaia: una bella diga che aiuta la comunità

Il centrocampo a due che ha convinto contro il Potenza

“Una diga ben fatta è frutto dell’ingegno umano per sfruttare le risorse naturali a disposizione e agevolare la vita della comunità”. No tranquilli, non è iniziata l’ora di geografia (in giro non si vedono nè si sentono barbabietole da zucchero), ma ci è sembrato opportuno sviscerare il concetto di diga perchè si sposa perfettamente con ciò che è stato offerto sabato pomeriggio da due stacanovisti come Greco e Rosaia. L’ingegno umano è quello di mister Baldini che volendo sfruttare le risorse naturali Sipos e Moro ha dovuto creare una diga resistente alle incursioni esterne per salvaguardare la comunità… la difesa. Una bella trovata e soprattutto un bel binomio che non ha evidenziato una carenza tecnica nonostante, nessuno dei due sia un regista, e che invece è stata utile per coprire il campo grazie a dinamismo e determinazione.

La mancanza di qualità, del resto, non si è avvertita per due fattori: il primo è stato l’abbassarsi soprattutto di Rosaia tra i due centrali, movimento che si è visto con più costanza dal ventesimo in poi, per cercare di impostare dal basso creando superiorità numerica; l’altro è che il play avanzato era spesso Ceccarelli. Il Catania, infatti, nel suo 4-2-4 ha impostato lo sviluppo offensivo appoggiandosi immediatamente sugli esterni, e soprattutto sull’ex Feralpisalò, pensando in verticale, agendo in verticale, per poi sfruttare le imbucate centrali e gli spazi creatisi sul versante opposto. Tutto ciò sempre garantendo una copertura costante da parte dei due mediani che si sono inseriti meno in area di rigore, ma hanno permesso alla fase difensiva di non farsi trovare scoperta.

Insomma il tandem Greco-Rosaia ha funzionato, ed il risultato è stato positivo perchè dei centrocampisti a disposizione probabilmente sono quelli che si sposano meglio nel 4-2-4. Provenzano potrebbe essere un’alternativa meno dinamica ma più qualitativa, mentre più difficile sembra l’utilizzo di Cataldi e Maldonado (quest’ultimo lo scorso anno è spesso andato in difficoltà a due), diverso è il discorso per Izco che viene utilizzato all’occorrenza in qualunque ruolo della mediana. L’altro motivo per cui i due centrocampisti hanno dato vita ad un’ottima prestazione è che dall’inizio dell’anno sono coloro che si sono distinti nella zona centrale sia per condizione fisica che per lucidità e inserimenti offensivi, ed entrambi, per motivi diversi, rappresentano due sorprese. Adesso vedremo se verranno riproposti in questo schieramento tattico o nel consueto tridente, ma sicuramente Baldini ha scoperto un’altra opzione e altrettanto certamente sarà difficile, in qualunque modulo, non vederli in campo.