Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Titolo sportivo: ci sono ancora possibilità di salvezza?

Scenari, ipotesi ma soprattutto domande dopo l'asta deserta

Catania è in piena decompressione dopo il deserto dell'undici febbraio, uno svuotarsi di aspettative e fiducia con la permanenza di un senso profondo di frustrazione. Le speranze, ormai, sono inevitabilmente ridotte all'osso, ma attendiamo di conoscere la decisione degli Organi della procedura sulla possibilità o meno di una soluzione che possa ancora aprire scenari per una salvezza del titolo sportivo e la conclusione non anticipata della stagione.

Come ricordato più volte, sollecitati da una nostra domanda, i curatori avevano risposto che non sarebbe stata indetta un'altra procedura competitiva vista la conclusione dell'esercizio provvisorio prevista per fine mese, ma sorge spontaneo un altro quesito: c'è la possibilità di prolungare l'esercizio provvisorio per avere più tempo per tentare un ulteriore bando? Su due piedi non sembra così semplice visti gli altri costi di gestione e la previsione fatta dalla Ctu e riportata nella sentenza di fallimento che recitava: "Se la società dovesse incassare tempestivamente il consistente credito commerciale vantato nei confronti del socio unico (il debito della Sigi di 600 mila euro incassato solo in parte), risulterebbe garantito il fabbisogno finanziario quantomeno dei primi due mesi del 2022” . Con circa 150 mila euro sono stati coperti due mesi, e adesso?

Si attende dunque per capire se la via della proroga dell'esercizio provvisorio sia percorribile, così come si attende per capire se, come sostiene qualcuno in città, sia tecnicamente possibile imbastire una trattativa privata, ma anche qui la domanda sorge spontanea: se non ci si è presentati al bando pubblico, perchè si dovrebbe e si vorrebbe avviare una trattativa privata? Insomma una serie di quesiti dettati dalla voglia che ancora ci sia speranza, dato che il recente passato ha spazzato via quasi tutto.