Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Fallimento Finaria. Le motivazioni della sentenza del Tribunale

Ieri la notizia del fallimento di Finaria ha scosso la piazza, ed in attesa di capire cosa succederà per quanto riguarda la cessione del Catania, cerchiamo di chiarire le motivazioni che hanno portato il Tribunale a prendere questa decisione. Tra le motivazioni principali della sentenza ci sarebbe una mancanza dal punto di vista degli obblighi informativi, che avrebbe portato a quella richiesta di documentazione che spesso vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane. Nello specifico i chiarimenti chiesti dal Tribunale rispetto ad informazioni reputate frammentarie hanno riguardato: 1)la tipologia di concordato in corso di presentazione 2) la necessità di disaminare le ragioni di urgenza che hanno portato alla richiesta di un atto di straordinaria amministrazione, non avendo la proponente specificato gli adempimenti e le scadenze per l'iscrizione del Calcio Catania al campionato 3) La mancata documentazione per la valutazione del valore della quota azionaria e dei beni mobili oggetto dell'asta 4)La mancata produzione delle fideiussioni prestate da Finaria in favore del Calcio Catania e oggetto dell'asta. A questo il Tribunale ha aggiunto un'altra omissione, cioè il non aver comunicato prima della pubblicazione del bando l'esistenza del contenzioso con i Massimino, relativo al 25% delle azioni del Calcio Catania, e ancora pendente, visto il ricorso in cassazione della società di costruzioni 'Salvatore Massimino S.r.l' del 30 luglio 2019. Nella sentenza si parla di 'procedura dipanata secondo modalità lacunose e poco collaborative da parte della proponente', e soprattutto 'la fattispecie in esame, oltre ad integrare una palese violazione degli obblighi informativi, rinvierebbe in modo diretto alla nozione di 'atti in frode' (art. 173 com. 1 -https://www.brocardi.it/legge-fallimentare/titolo-iii/capo-iii/art173.html -)'. Sostanzialmente, secondo il Tribunale, l'omissione avrebbe potuto causare agli occhi dei creditori una rappresentazione parziale, non corretta e comunque falsata, della reale situazione che caratterizza il proponente, cioè sulla reale consistenza dell'attivo e del passivo del patrimonio dell'azienda. Entro due giorni i rappresentati di Finaria dovranno presentare bilanci, scritture contabili e fiscali obbligatorie, oltre alla lista dei creditori; nel frattempo i curatori hanno ricevuto l'ordine di apporre i sigilli sui beni che si trovano nella sede dell'impresa e sugli altri beni della società fallita, mentre l'adunanza dei creditori per la verificazione dello stato del passivo è stata datata 9 febbraio 2021. Adesso non resta da capire se Finaria farà ricorso e soprattutto cosa succederà con l'asta prevista per il 23 luglio.