Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Necessità di ringiovanire la rosa?

Terminato il silenzio societario, ormai tre giorni fa, il Catania ha ufficialmente archiviato la scorsa stagione ed è pronto a riversarsi nella prossima. I giorni passano, e le temperature si alzano vertiginosamente. Temperature che in ambito calcistico si traducono in mercato. Insomma, sul fronte allenatore alcuni nomi sono stati esclusi categoricamente, altri meno veementemente, ma per alcuni elementi della rosa si fanno già sentire le sirene estive. Curiale, Di Piazza, Calapai e Silvestri sono stati confermati, il modulo di gioco tornerà verosimilmente il 4-3-3: le esigenze del nuovo Catania potrebbero però essere attraversate anche da un’altra esigenza, che riguarda il fattore età. Molte volte in stagione, e anche prima, ci si è resi conto di quanto l'intensità e la freschezza atletica facciano la differenza in terza serie: il saper ripiegare quando il compagno ha bisogno di una mano, il pressing continuo ma giudizioso. Tutte qualità che ogni squadra, in special modo quelle costruite vincere, devono necessariamente avere: caratteristiche possedute tendenzialmente da rose con età media non troppo alta. E analizzando il roster che hanno attualmente i rossazzurri ci si rende conto che questa media è intorno ai 28 anni e mezzo, la seconda con più "primavere" del girone dopo il Potenza. In particolare, durante la gestione Novellino, nella gara contro la Cavese, pareggiata per 2-2, gli etnei hanno schierato l'11 iniziale con più esperienza di tutta la sua storia, con la media di 31, 4 anni. In vista della prossima stagione dunque, in attesa di conoscerne i programmi, il Catania potrebbe avere l'esigenza di ringiovanire leggermente la rosa a disposizione. Entrando più nel dettaglio l'impressione è che almeno uno tra Lodi, Biagianti e Marchese possa andar via o accettare di non avere un ruolo in primissima linea, lasciando spazio magari a qualche under che possa abbinare allo stesso tempo qualità e inserimenti: una cosa che ai rossazzurri è mancata pesantemente per tutto l'anno. Creare un buon mix di giocatori di esperienza, che vantano palmares importanti per la categoria (di certo non assenti nella scorsa stagione), ma abbinati a giovani dall'alto spessore umano e capaci di dare sul campo il cambio di passo quando serve.