Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Catania-Cavese 4-0: rossazzurri spettacolari e intelligenti. Percorso netto al Massimino!

Catania 4-3-3: Furlan, Pinto, Silvestri (Esposito), Mbende, Calapai, Rizzo (Dall'Oglio), Lodi, Welbeck, Di Molfetta (Di Stefano), Di Piazza (Curiale), Mazzarani (Llama) A disp.: Martinez, Coriolano, Biondi, Noce, Pino, Giuffrida Cavese 3-5-2: Bisogno, Martino, Rocchi, Marzorati, Nunziante, Matera, Castagna (Stranges), Favasuli (Sainz-Maza), D'Ignazio (Russotto), Di Roberto (Addessi), El Ouazni (De Rosa) A disp.: Kucich, Spaltro, Polito, Marzupio, Galfano, Guadagno, Goh Marcatori: 19' Lodi, 45' Di Piazza, 88' Curiale, 94' Lodi Ammoniti: Martino, Nunziante, Matera Il Catania torna alla vittoria, e lo fa in un Massimino ancora portatore di punti e, stavolta, soprattutto di una prestazione convincente. Prima mezz'ora giocata ad alti ritmi dai padroni di casa che costringevano la Cavese nella propria metà campo conquistando cinque corner e soprattutto facendo girare velocemente la sfera. Al decimo arrivava la prima emozione della gara, con Di Molfetta che, dopo un pregevole stop e un dribbling secco, sfiorava il bersaglio grosso con un destro a giro di poco al lato. La gioia per i tifosi etnei era però solamente rimandata di dieci minuti quando era Lodi a siglare il gol del vantaggio con una splendida punizione, la ventesima della sua esperienza in rossazzurro. Sul finire del primo tempo arrivava la ciliegina di Di Piazza che servito in profondità da Lodi trovava il palo lungo lasciando inerme Bisogno. Nella ripresa la Cavese, spinta da Russotto, cercava di creare qualche grattacapo a Furlan, ma i padroni di casa erano bravi a gestire e a tentare la via della rete in due circostanze con Di Molfetta. Le rimnanenti speranze dei campani si scontravano con il palo colpito da De Rosa dagli undici metri, dopo il fallo commesso da Mbende su Sainz-Maza. Nel finale c'era gloria anche per Curiale che insieme a Martino spingeva in rete il cross di un infaticabile Pinto, e ancora per Francesco Lodi che disegnava un'altra traiettoria perfetta su punizione con il suo sinistro.