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Editoriale: Il processo di "Ferrarizzazione" continua

Scritto da Stefano Auteri  | 

E sono cinque, ed è sempre più primato, ed è sempre più consapevolezza. Il Catania mette la quinta e continua il suo percorso di crescita sulle orme del “Ferrarismo” che è un misto fra autorevolezza dettata dal cavallino rampante rossazzurro e credo del proprio tecnico. Un Ferraro per una Ferrari, l'equazione non fa una grinza ma come è normale che sia, nonostante i pezzi siano quelli, il percorso di “Ferrarizzazione” necessita di un po' di rodaggio e inevitabilmente all'inizio sono prevedibili alti e bassi di prestazione. Con il Castrovillari ,nel primo tempo, è stata la volta della frenata rispetto alla Vibonese, sia per merito degli avversari, sia per un pizzico di stanchezza, ma nella ripresa i cavalli sono tornati a farsi sentire.

Per carità bisogna considerare che in campo ci sono anche gli avversari, dotati a volte di un ottimo play maker, di un attaccante statico ma estremamente tecnico e astuto, e con una difesa coriacea. Poi però ci sono soprattutto gli episodi e la panchina lunga. Il Catania è passato in vantaggio per la quinta volta in questa stagione, e in una gara che si stava complicando l'errore marchiano dell'estremo difensore avversario è stata una manna dal cielo. Poi il gol da corner e ancora il rigore. Insomma se sei un vincente sfrutti gli episodi per poter poi vivere in scioltezza una giornata iniziata così così, ma è anche vero che gli episodi ti sorridono per diversi motivi. In primis le giocate di singoli devastanti per questa categoria; in secondo luogo la pressione che i singoli avversari devono affrontare dovendo confrontarsi con il Catania e con 14500 persone; poi infine perchè un po' di fortuna è la caratteristica di tutti i vincenti.

La Serie D è anche e soprattutto questo, è contesto; è condensato di situazioni che determinano il risultato finale, e poi come dicevamo è anche una panchina importante. Tre dei quattro gol rifilati al Castrovillari sono arrivati dalla panchina, ma più in generale 6 delle 13 reti sono arrivate da giocatori subentrati. Un dato che deve fare riflettere sulla bontà dell'organico (ma lo sapevamo), ma anche sulla bravura di Ferraro di tenere tutti sulla corda e sfruttarne le doti al momento giusto. Aggiorniamo poi il dato sul “bomber piazzato”, ben 6 reti su palla inattiva che aiutano non poco.

Il Catania appare inarrestabile, c'è poco da dire, magari potrà prima o poi perdere punti per strada, ma per adesso non sembra essere un'ipotesi percorribile. Il processo di “Ferrarizzazione” continua, anche perchè ormai è una radice al cubo tra Ferrari, Ferraro e un Ferrara che finalmente è sceso in campo completando il giocatori di movimento a disposizione utilizzati fino ad ora.