Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Distrazioni pricolose

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Vi abbiamo precedentemente raccontato della precipitosa inversione numerica del Catania nelle ultime 5 partite, in cui quasi ogni certezza positiva sembra essersi metamorfizzata in negativa indecisione. E nell'apparente inspiegabilità del tutto, non resta che provare ad analizzare singolarmente ogni episodio che da quasi un mese non permette alla squadra di Toscano di guadagnarsi una vittoria. 

I primi due gol del ciclo infelice arrivano a Foggia, il primo dove Castellini sbaglia l'intervento di testa su calcio d'angolo, consegnando il pallone a Tascone libero di insaccare al volo. Gol banale. Lo è ancora di più il secondo, che parte con un lancio lungo letto malissimo da Di Gennaro, che anziché andare a contrasto o temporeggiare esce e rompe la guardia della difesa, poi tutta immobile nel vedere la doppietta del foggiano.

La sconfitta contro il Latina dipende molto da un altro errore, stavolta tutto individuale dello stesso ex Carrarese: indeciso se controllare o spazzare, regala palla ad Ercolani a tu per tu con Bethers. C'è poco da aggiungere, errore clamoroso ma che può capitare. Il problema è il sintomo della disattenzione che comincia a farsi largo nella mente della retroguardia.

E siamo a Torre del Grego, quando un Catania brutto ma tutto sommato sul pezzo si lascia scappare i tre punti sì per l'inferiorità numerica, ma soprattutto per un altro gol preso con la linea a 5 ben schierata. Qui è Anastasio a perdere troppo facilmente il duello con il diretto avversario che poi ha campo libero per mettere in mezzo: e nello specifico, purtroppo, l'essere in 10 conta poco.

Lasciando da parte l'unica gara in cui i rossazzurri non hanno subito gol nelle ultime partite, contro il Messina, a Crotone l'apoteosi dell'encefalogramma appiattito. Il primo gol è il più assurdo, con Da Silva che sguscia in mezzo ad Anastasio e Quaini, passa anche su Castellini che continua a soffrire gli 1 vs 1 e ciliegina sulla torta Adamonis che rende aperto uno specchio della porta chiuso da uno stesso angolo in cui sarebbe impossibile segnare. Anche il 2-0 non è accettabile: Gomez resta al limite anziché attaccare l'area, tutta la retroguardia abbocca e si appiattisce, nessun centrocampista esce in pressione dando tutto il tempo alla punta di prendere la mira. Il 3-0 fa quasi ridere perché una punizione calciata bassa sul primo palo da posizione defilata e a 22 metri almeno dalla porta non può finire direttamente nel sacco.

Abbiamo provato a spiegare i problemi difensivi di una squadra attualmente complessa da decifrare nelle sue "assenze" nel corso dei 90', che di problemi ne ha pure in avanti, ma che senza mordente e voglia di prendersi i risultati a qualsiasi costo sta diventando l'antitesi di quanto visto fino ad esattamente 30 giorni fa.